Sala gremita al Bivio 81 di via Bonomelli per la presentazione dei risultati dello studio epidemiologico realizzato da Ats Val Padana in parte avvalendosi della modellizzazione di una società esterna, TerraAria, che mette in relazione la mortalità sul territorio cremonese con la diffusione dello smog. All’evento, promosso da Cremona si può Lab, era presente la giunta comunale al completo e alcuni esponenti della maggioranza in consiglio comunale.
“E’ importantissimo confrontarsi con i dati emersi da questo studio” ha esordito il sindaco Gianluca Galimberti nel presentare la serata.
Ha preso poi la parola Marco Villa, l’epidemiologo di Ats Val Padana: “E’ uno studio complesso, con diverse ipotesi di ricerca” ha sottolineato. “Finora nessuno studio aveva mai dato indicazioni così precise sull’esposizione agli inquinanti”.
Innanzitutto guardando alle fonti dell’inquinamento, emerge che circa la metà del pm 2,5 viene emesso dal riscaldamento. il 25% dal traffico. il restante agricoltura e circolazione dei trattori. La situazione dl Pm10 è analoga, mentre il terzo inquinante preso in esame, l’NO2, presenta caratteristiche diverse: l’80% delle emissioni dipendono infatti dal traffico su strada e alla circolazione di trattori.
D’altro canto, emerge chiaramente come le emissioni siano comunque in calo ormai in modo costante negli anni.
Per stimare l’impatto dello smog sulla salute, ha sottolineato Villa, si sono ipotizzati suo scenari: il primo è quello della concentrazione media annua superiore ai 5 microgrammi per metro cubo, che secondo l’Oms è il limite sopra a cui l’esposizione diventa pericolosa per la salute, il secondo è il limite normativo, pari a 25 microgrammi per metro cubo medi annui.
“A seconda dello scenario cambiano notevolmente i risultati: in base al primo scenario, nei 10 anni studiati emerge un numero di decessi attribuibili al pm2,5 pari a 2.459. Se invece si prende in considerazione il secondo scenario, i decessi sono stati 724” evidenzia ancora Villa.
Ora lo studio proseguirà con altre linee di indagine: “Stiamo valutando l’insorgenza di patologie respiratorie nella popolazione pediatrica, gli eventi avversi alla riproduzione e l’incidenza delle leucemie acute”.
“I numeri in calo ci dicono che la situazione sta migliorando e ricordiamo che nel 2022 il valore medio annuo delle Pm10 a Cremona è sceso sotto i 25 microgrammi per metro cubo” ha commentato il sindaco a margine. “Ma sappiamo che c’è ancora molto lavoro da fare, e su questo stiamo lavorando, puntando sulla mobilità sostenibile, sul teleriscaldamento, sulle energie alternative, con progetti mirati”. lb
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