Mare, profumo di mare. In versione «riconversione ecologica». È lo spirito del tempo e protagonista assoluto non poteva che essere il nostro Mediterraneo. Sono lontani gli anni pionieristici delle prime crociere dell’Ottocento, inventate (pare) da Thomas Cook e appannaggio dell’alta società inglese. Distanti anche i transatlantici del turismo di massa del dopoguerra, quando il settore si riconvertì ai viaggi di piacere (e da cartolina).
Oggi le navi da crociera sono mega-città galleggianti dotate di qualsivoglia intrattenimento e tecnologia. Le comodità di un hotel a molte stelle insieme alla possibilità di scoprire località e paesi diversi in pochi giorni grazie alle escursioni quotidiane. Parliamo di un’industria che ha fatto viaggiare in un anno 30 milioni di passeggeri, assistiti da più di un milione di lavoratori: i numeri sono riferiti al 2019, ma si sta tornando a quelle cifre dopo il biennio Covid.
Nel 2022 i crocieristi italiani sono stati 900 mila (nel 2019 erano 950 mila) e quest’anno se ne attende 1 milione. Un’alta marea di prenotazioni e aneliti. Le previsioni sono frutto di uno studio realizzato da Crocierissime, il primo sito Internet tricolore interamente dedicato al mondo del Love Boat. E, a sorpresa, per giovani: secondo i dati analizzati dal portale, sette passeggeri nazionali su dieci hanno meno di 50 anni e il 40% è sotto la soglia dei 35. Solo il 10% supera le 65 primavere.
Genova è stato il porto di partenza preferito, seguito da Civitavecchia e Bari, Venezia e Napoli. Quali sono state le crociere, di gran lunga, più popolari? Quelle nel Mediterraneo, naturalmente: il 53% ha optato per il Mediterraneo Occidentale, il 33% per il Mediterraneo Orientale.
La più gettonata è sempre la crociera estiva di una settimana. «Le navi da crociera sono bianche e pulite, perché è evidente che devono rappresentare il trionfo dell’industria sulla primitiva forza corrosiva del mare» scrisse il grande scrittore americano David Foster Wallace in un reportage commissionatogli a metà anni Novanta dalla rivista Harper’s Magazine. Un saggio geniale, che sarebbe stato poi traghettato nel libro Una cosa divertente che non farò mai più. Un quarto di secolo dopo restano esteticamente candide ma stanno diventando molto più green. Divertirsi e rilassarsi rispettando l’ambiente. Perché il futuro del pianeta è a un bivio e si rischia un nuovo e definitivo Titanic Globale. L’obiettivo, sempre più stringente, è all’insegna della sostenibilità ambientale: urge raggiungere, progressivamente ma non troppo, la neutralità energetica.
Come deve essere una crociera green
Crociere a emissioni zero carbonio entro il simbolico 2050, affermano i principali attori della filiera. Ricordiamo che l’International Maritime Organisation (Imo) ha fissato il traguardo del meno 40% emissioni entro il 2030: mancano sette anni.
Vengono in aiuto le nuove tecnologie e navi accessoriate di sistemi avanzati di trattamento delle acque reflue oppure alimentate a gnl (o lng). Rispetto ai combustibili marini standard, vale la pena di ricordarlo, il gas naturale liquefatto (inquina di meno e permette un risparmio di emissione di Co2 può arrivare al 25%.
Un’altra direzione imboccata dalle compagnie del comparto è la propulsione ibrida a idrogeno liquido: un carburante, va da sé, a bassissimo rilascio di carbonio. Il gruppo Grimaldi ha firmato una commessa per la costruzione di cinque nuove navi Pctc (Pure Car Truck Carriers). Navi ultramoderne e a doppia alimentazione potenziale: saranno pronte tra il 2025 e il 2026 e potranno fregiarsi dello status di classe «Ammonia Ready». Questo significa che potranno essere convertite, non appena possibile, all’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile marino alternativo. E l’ammoniaca è un derivato dell’idrogeno. Saranno in acqua per viaggiare tra l’Europa, il Nord Africa e il vicino ed estremo Oriente: sfoggeranno enormi batterie al litio, pannelli solari e un collegamento elettrico a terra. Un compendio tecnologico contemporaneo per centrare il traguardo delle emissioni zero nei porti.
Quali crociere scegliere? Eccone alcune da prendere al volo:
MSC Euribia
MSC Crociere ha annunciato la cerimonia di battesimo della neo-Ammiraglia MSC Euribia, che si svolgerà a Copenaghen l’8 giugno. La nuova ciclopica nave, costata circa 1 miliardo di euro, sarà la seconda della compagnia a essere alimentata a GNL (gas naturale liquefatto), uno dei combustibili marini più puliti al mondo a essere disponibili su scala come spiegheremo tra un po’. Euribia potrà vantare inoltre altre tecnologie ambientali all’avanguardia come il sistema avanzato di trattamento delle acque reflue di bordo “Baltic Standard”, la gestione dei rifiuti e del rumore irradiato sott’acqua per ridurre al minimo gli effetti delle vibrazioni nell’ecosistema marino, misure di efficientamento energetico e la connettività con la rete elettrica di terra per consentire l’azzeramento delle emissioni della nave dove disponibile. Simbolicamente, il varo avverrà nel porto della capitale danese, arcinoto per l’impegno nel rispetto del mare e della sostenibilità ambientale. E quando saranno a portata di mano i carburanti bio e sintetici, come l’idrogeno verde, le emissioni di MSC Euribia verranno ulteriormente ridotte, promettono.