L’8 gennaio del 1930 l’erede di Vittorio Emanuele III, Umberto di Savoia, sposa la principessa del Belgio, Maria Josè, nella Cappella Paolina del Quirinale. Appena dopo la coppia di novelli sposi si reca in Vaticano per ricevere la benedizione del Papa. Questo evento viene documentato dal Times e commemorato da una serie di francobolli nota come Nozze del principe Umberto II. Quest’ultimo indossa l’uniforme di colonnello di fanteria. Tuttavia la sua carriera da re dura solo un mese: dopo il referendum Monarchia–Repubblica del 1946, viene esiliato in Portogallo.
Maria Josè Carlotta Sofia Amelia Enrichetta Gabriella di Sassonia Coburgo–Gotha, è stata l’ultima regina d’Italia nota come consorte di Umberto II. Il suo regno durò solo dal 9 maggio al 10 giugno del 1946 e per tal motivo venne soprannominata Regina di Maggio.
Umberto di Savoia è stato luogotenente generale del Regno d’Italia dal 1944 al 1946 e ultimo re d’Italia, noto anch’egli come Re di Maggio. Il 24 ottobre del 1929 avvenne il fidanzamento con Maria Josè a Bruxelles, evento durante il quale il re subì un attentato. Uno studente italiano residente a Parigi, Fernando De Rosa, gli sparò un colpo di pistola ma lo mancò.
Il fidanzamento
I due futuri consorti si incontrarono per la prima volta nel 1918 a Battaglia Terme, nella villa reale, anno in cui lei aveva appena 11 anni, il principe soli 13. Secondo i racconti di quell’evento, fu un matrimonio d’amore, ma la storia viene contrastata dai diversi interessi culturali, politici e sociali e soprattutto dal divario tra le due educazioni ricevute.
Dal 1922 c’è il governo fascista in Italia, capeggiato da Benito Mussolini, e l’opinione pubblica belga disapprova l’unione tra una componente della famiglia reale con un casato che appoggia il fascismo. Tuttavia, l’accordo matrimoniale rimane e il 24 ottobre il principe è in visita ufficiale in Belgio.
Martina Puzone
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