Il recente rally rialzista che ha interessato i mercati finanziari ha lasciato con la bocca asciutta i crypto holders, difatti il comparto delle tecnologie digitali può essere considerato il grande escluso di un movimento generalizzato, che ha serbato interessanti opportunità a chi ha saputo approfittare della situazione. Il disallineamento con le altre asset class potrebbe essere però solo transitorio, per questo motivo gli analisti monitorano con grande attenzione vari sottostanti, alla ricerca di temi che nei prossimi mesi potrebbero tornare ad incendiare il sentiment degli investitori.
Com’è ben noto infatti, il periodo non certo esaltante attraversato dal settore è riconducibile allo scoppio dello scandalo Ftx che ha dato origine ad una sorta di crisi di fiducia nella DeFi: le vicende riguardanti il noto exchange e il suo Ceo Sam Bankman-Fried sono ormai di domino pubblico, ma la faccenda con il passare dei giorni ha assunto contorni sempre più grotteschi con l’emergere di nuovi particolari.
Non sono pochi gli addetti ai lavori che hanno posto la bancarotta di Ftx sullo stesso piano dell’affaire Lehman Brothers, tanto che diverse produzioni sono già al lavoro per portare la storia sul piccolo e sul grande schermo. La questione che in assoluto anima il dibattito degli esperti e di semplici investitori riguarda la modalità operativa che ha permesso alla società di sfuggire a qualsisia forma di due diligence degli organi preposti e di carpire la fiducia di piccoli risparmiatori e istituzionali. La vicenda comunque è risultata talmente d’impatto che nelle settimane immediatamente successive alla bancarotta si è assistito ad un crollo del volume degli scambi di asset digitali.
Alla luce di tutto ciò, emerge l’importanza di partire da una guida per imparare ad acquistare crypto, come quelle disponibile su Giocareinborsa.net, sito web di riferimento nell’ambito della formazione finanziaria, tra i più autorevoli del settore. Difatti, a prescindere dalla consapevolezza che le criptovalute siano asset particolarmente volatile -le performance potenziali sono proporzionali al rischio assunto-, è fondamentale capire il funzionamento dei vari canali di accesso al mercato ed utilizzare solo quelli idonei alle proprie esigenze.
Criptovalute e canali di investimento regolamentati
La modalità operativa di riferimento, per investire nell’ecosistema digitale, è sicuramente riconducibile ai servizi di intermediazione, erogati dai soggetti attivi sulle piazze di scambio decentralizzate. Il motivo è da ricercare nella semplicità con cui i risparmiatori sono in grado di negoziare valute virtuali.
Come molti sapranno, attraverso i circuiti regolamentati si possono trattare solo i sottostanti più importanti e capitalizzati, senza dimenticare che l’operatività non solo potrebbe essere gravata da costi commissionali non trascurabili, ma anche richiedere l’impiego di capitali di una certa rilevanza.
L’ecosistema digitale sui circuiti otc
I broker online e gli exchange, invece, presentano un catalogo prodotti decisamente più assortito, in particolare la seconda categoria di intermediari; ma l’aspetto che pone questi soggetti in cima alle preferenze degli investitori è rappresentato dalle condizioni economiche proposte per aderire ai loro servizi.
Nella fattispecie, gli account sottoscrivibili rilasciano tool di negoziazione dotati di una tecnologia molto avanzata, in grado di supportare efficacemente l’operatività degli utenti; di contro non richiedono alcuna spesa e sono attivabili con piccole somme di denaro. Naturalmente si tratta di soluzioni di investimento con profonde differenze da un punto di vista tecnico-normativo.
Exchange e broker, caratteristiche a confronto
I crypto exchange permettono di acquistare direttamente valuta virtuale, senza richiedere il blocco del margine: questo meccanismo è ideale per allocare capitale senza leverage, ma non consente lo short selling; inoltre tali soggetti, come già anticipato, non sono regolamentati da nessun Organo di Vigilanza.
I broker online offrono la negoziazione dei token mediante un meccanismo di replica del prezzo, implementato dai Contratti per Differenza: questa operatività, autorizzata in un quadro normativo ben definito, prevede l’impiego sia della vendita allo scoperto sia della leva finanziaria.