Il prezzo del gas scende ancora e si porta a livelli che non si vedevano da più di un anno, ben prima dell’invasione russa dell’Ucraina, facendo ben sperare in vista delle prossime bollette. L’indice Ttf della borsa di Amsterdam, il valore di riferimento per la formazione del prezzo del gas in Europa, ha infatti toccato i 55,3 euro al megawattora. Dopo mesi di aumenti straordinari, il prezzo del gas è in discesa ormai da circa un mese, da quando è stata trovata un’intesa tra i Paesi europei per un tetto al prezzo del gas. Tuttavia, gli analisti sono concordi nel dire che non è stato il price cap a influenzare positivamente i mercati: i motivi sono altri, e ci sono anche ragioni per credere che la situazione possa cambiare di nuovo in peggio.
Il prezzo del gas scende ancora
L’indice Ttf della borsa di Amsterdam ha toccato i 55,3 euro al megawattora. Un valore simile non si vedeva dal settembre 2021, ben prima del 24 febbraio, giorno in cui la Russia ha invaso l’ucraina dando inizio alla guerra e ai conseguenti aumenti straordinario dei prezzi del gas, tra le altre cose.
Il 23 febbraio, il giorno precedente l’invasione russa in Ucraina, il prezzo dell’indice Ttf mensile della borsa di Amsterdam segnava 88 euro al megawattora. Da lì in poi ci sono stati degli aumenti record, fino a superare i 345 euro il 26 agosto e, in generale, con il prezzo del Ttf sempre superiore ai 100 euro, ormai individuata come “soglia piscologica”.
Il celebrato price cap non abbassa le bollette
Dopo l’intesa sul price cap di metà dicembre l’andamento dei prezzi è stato al ribasso, per poi portarsi al di sotto della soglia dei 100 euro negli ultimi giorni del 2022. Nelle prime settimane del 2023 il prezzo del gas si è mantenuto tra i 70 e i 64 euro al megawattora. Tuttavia, il motivo del ribasso non è il tetto al prezzo del gas.
Dopo l’intesa a livello europeo sul price cap il prezzo del gas alla borsa di Amsterdam è sceso, già a partire dal giorno successivo. Ma i motivi della diminuzione del prezzo sono altri e legati alla domanda di gas sui mercati. I mesi di ottobre, novembre e dicembre sono stati caratterizzati da temperature straordinariamente miti, di diversi gradi superiori alla media.
Di fatto, l’inverno 2022-2023 non c’è ancora stato, e il caldo anomalo ha mantenuto bassa la domanda di gas, con i consumi che si sono ridotti considerevolmente. Secondo i dati Snam elaborati da Today, negli ultimi tre mesi del 2022 in Italia si sono risparmiati circa 5,6 miliardi di metri cubi di gas rispetto allo stesso periodo del 2021. Oltre ai consumi domestici, anche la minore domanda dell’industria ha avuto il suo peso.
La minore domanda ha permesso agli stoccaggi di rimanere semipieni. L’Italia è da poco scesa sotto l’80 per cento, mentre la media europea è dell’81,7 per cento. Di solito, secondo i dati Agsi elaborati da Today in questo periodo dell’anno gli stoccaggi sono al di sotto degli attuali livelli a causa delle temperature invernali: ad esempio, negli stessi giorni del 2022 il livello degli stoccaggi in Italia era al 59 per cento, circa il 20 per cento in meno del livello attuale .Ormai c’è grande ottimismo in Europa sulle capacità degli Stati membri di poter superare senza problemi l’inverno.
Quanto gas abbiamo per l’inverno
Oltre la bassa domanda di gas influenzata dalle elevate temperature, nel continente europeo il gas abbonda anche per l’arrivo di navi cariche di Gnl, il gas naturale liquefatto, dalla Cina. Gli esportatori cinesi di Gnl stanno infatti preferendo il mercato europeo a causa delle scorte piene in Cina e dei conseguenti prezzi prezzi bassi.
In più, anche le energie rinnovabili stanno contribuendo a ridurre l’uso del gas nell’elettricità in Europa, con la Germania che sabato ha prodotto una quantità senza precedenti di energia eolica, mentre anche la Gran Bretagna ha raggiunto un record la scorsa settimana.
Cosa aspettarci per le bollette: quando diminuiranno
Se l’inverno sembra messo in sicurezza, le preoccupazioni si spostano sulla primavera del 2023, quando gli stati europei dovranno nuovamente riempire gli stoccaggi in vista del prossimo inverno. Il 2023 potrebbe essere il primo anno con il gas russo quasi del tutto assente dal portafoglio delle importazioni di gas in Europa e il Gnl avrà un ruolo di primo piano nel sostituire le forniture russe mancanti.
La Russia riporta il gas in Europa: Putin ci scommette
Tuttavia, la potenziale ripresa dell’economia cinese causata dall’abbandono della politica zero covid potrebbe dirottare verso la Cina il Gnl proprio nel momento in cui serve di più in Europa. In più, a breve Italia ed Europa vivranno temperature realmente invernali per la seconda volta dalla fine dell’estate, dopo l’ondata di freddo di metà dicembre. Le temperature arriveranno infatti anche di 4 gradi al di sotto della media stagionale. Di conseguenza, è probabile che il consumo di gas accelererà, svuotando gli stoccaggi più in fretta
Di conseguenza, la scarsa disponibilità di gas potrebbe aumentare i timori di razionamenti e blackout, riportando al rialzo l’andamento del prezzo del gas sul mercato. Nel breve termine però, l’andamento positivo dei prezzi visto fin qui fa ben sperare per le bollette.
Quando pagheremo meno la bolletta del gas
Il meccanismo di formazione del prezzo si basa infatti sulla media delle quotazioni del mese, e considerato l’andamento della prima metà di gennaio è lecito attendersi una diminuzione del prezzo delle bollette del gas, già a partire dalla prossima bolletta: la data da tenere d’occhio per scoprire l’importo della bolletta di gennaio 2023 è il secondo giorno lavorativo del mese successivo, ossia giovedì 2 febbraio 2023.