“Quando, all’Assemblea costituente, si discusse se inserire la promozione della cultura tra i principi fondamentali della nostra Carta, non mancarono dubbi e qualche resistenza. Ma la Repubblica si assunse solennemente quel compito. E apparve l’art.9 della nostra Costituzione: ‘La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica’. ‘Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione'”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al teatro Grande di Brescia per la cerimonia di apertura di Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura.

Mattarella: “Nella Costituzione il diritto a esprimere il proprio pensiero”
“La cultura – ha sottolineato il presidente – è strettamente connessa con la libertà: di studio, di ricerca, di espressione del proprio pensiero. Ce lo ricorda – ancora una volta – la nostra Costituzione. L’arte e la scienza sono libere, recita l’art.33. Mentre l’art.21 dispone il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese”.
Mattarella: “Il peso e il valore della cultura determinanti per il progresso del nostro popolo”
“Vi si è, recentemente, aggiunta la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi. Il procedere della nostra storia- segnala Mattarella– ha dimostrato quanto il peso e il valore della cultura siano diventati determinanti per il progresso del nostro popolo. Fu una scelta lungimirante, di grande visione. Lo ricordiamo con riconoscenza, a 75 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione.
Mattarella: “Cultura è il coraggio di superare antagonismi”
“La cultura è anche coraggio di superare presunti antagonismi, di scavalcare muri, di uscire dagli schemi. Il coraggio di illuminare la città, come indica lo slogan che avete scelto, carico di significati. Le città sono sedimento di una storia, ma continuano a camminare, a progredire. Non restano uguali a sé stesse. Producono luce, si nutrono di luce. Propongono mete e valori. I cento progetti dell’anno di Capitale della cultura saranno una grande occasione. Anzitutto per i cittadini di Bergamo e di Brescia, per chi abita in queste province, in Lombardia: saranno una grande attrattiva per chi vuole conoscere, visitare le vostre bellezze, condividere la vostra vita, assaporare i vostri sapori, apprezzare i gusti e le sensibilità della gente”.
Una standing ovation di tutto il pubblico del teatro Grande di Brescia e del teatro Donizetti di Bergamo per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla fine del suo discorso con cui si è conclusa la cerimonia di inaugurazione di Bergamo-Brescia Capitale IItaliana della Cultura. Il Capo dello Stato ha poi lasciato il Teatro Grande di Brescia dove ha partecipato alla cerimonia che avveniva in collegamento con Bergamo. Mentre lasciava la sala il presidente si è fermato molte volte a stringere le mani dei sindaci che hanno gremito la platea per l’occasione, 205 da tutta la provincia di Brescia. Ad accompagnare l’uscita di Mattarella un lungo applauso.
Gori: “Forte valore simbolico”
L’anno che vede Bergamo e Brescia Capitale della Cultura italiana è “un grande privilegio, che viviamo con orgoglio e gratitudine nei confronti di chi ha voluto accogliere l’istanza” inviata nel maggio del 2020 al ministro della Cultura, “anzitutto per dare alle nostre città, gravemente ferite dal virus, un segnale di reazione e di speranza. Il titolo, assegnato direttamente dal Parlamento, ha assunto per le nostre comunità un fortissimo valore simbolico, un vero orizzonte di rinascita”.
“E ci ha motivati a costruire un progetto ambizioso, che speriamo all’altezza della generosità di quanti ci sono stati vicini”. È quanto ha detto Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, in diretta dal Teatro Donizetti e collegato con Brescia, dov’è presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia di apertura di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.