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Sant'Omobono, la scritta “Arbeit macht frei” sul cancello di casa: arrivano i carabinieri – BergamoNews

Sant’Omobono Terme. La vicenda, a dir poco surreale, è stata segnalata dalla Comunità ebraica di Milano al consigliere comunale di Bergamo Simone Paganoni, che a sua volta l’ha portata all’attenzione di Daniele Nahum, consigliere Comunale a Milano del Partito Democratico e già presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, così incredulo da pensare che quello che gli avevano inoltrato fosse un fotomontaggio o una fake-news.

Qualcuno, passando per Sant’Omobono Terme, in Valle Imagna, ha notato sul cancello di un’abitazione privata la riproduzione della frase “Arbeit macht frei”, ovvero “Il lavoro rende liberi”: più che per la traduzione, nota per essere il motto che campeggiava all’ingresso dei lager nazisti. Il manufatto, esposto in corrispondenza del Giorno della Memoria, dimensioni a parte è identico a quello che si trova all’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz. Chi lo ha visto non ha dunque perso tempo, segnalandone la presenza ai carabinieri di Zogno.

Una volta intervenuti, i militari hanno avuto modo di sentire il proprietario dell’abitazione e chiedergli conto di quel manufatto. L’uomo, 70 anni, fabbro in pensione, ha dichiarato di averlo realizzato parecchi anni fa su commissione di una scuola. Durante il Giorno della Memoria, lo avrebbe esposto davanti a casa convinto di tributare un “gesto positivo” alle vittime dell’Olocausto: questo, più o meno, il senso di quanto avrebbe dichiarato ai carabinieri, che indagando sul passato dell’anziano non hanno trovato precedenti che lo leghino a episodi di razzismo, o a comportamenti inneggianti fascismo e nazismo.

Nei suoi confronti i carabinieri hanno ritenuto di non prendere alcun provvedimento, mentre il manufatto è stato portato in caserma a Zogno, dove si trova tutt’ora.

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