Uno dei concorrenti che si è unito più di recente al cast della settima edizione del Grande Fratello Vip è Andrea Maestrelli. Moro, occhi di ghiaccio e sorriso smagliante, con il suo 1,80 m di altezza ha subito catturato l’attenzione delle telespettatrici. Non a caso il lavoro attuale di Andrea del GF Vip è il modello anche se in passato ha ripercorso le orme della sua illustre famiglia. È infatti nipote d’arte da parte di nonno e zio. Andrea Maestrelli ha fatto il proprio arrivo nella casa in occasione della puntata del 19 dicembre: 24 anni, il gieffino è nato il 23 febbraio del 1993 a Roma ed è nipote del famoso allenatore della Lazio Tommaso Maestrelli campione d’Italia nella stagione 1973-1974, in quanto nonno da parte di padre, e del campione del mondo Marco Materazzi, in quanto suo zio. In pochi citano l’altro zio Matteo Materazzi, noto procuratore e concorrente de L’Isola dei Famosi nel 2011 a cui somiglia tantissimo fisicamente
Proprio come i suoi illustri parenti, Andrea del GF Vip ha intrapreso la carriera da calciatore, giocando difensore centrale proprio come lo zio ex Inter. Dopo aver mosso i primi passi nel mondo del calcio con una rappresentativa romana, il Tor di Quinto, Maestrelli ha cominciato a girovagare per alcune squadre giovanili italiane, vestendo le maglie di Perugia e Ternana.
Tommaso Maestrelli, nonno di Andrea, nacque a Pisa, il 7 ottobre 1922. Da calciatore fu un centrocampista intelligente, bandiera del Bari e per tre stagioni protagonista anche nella Roma. Grazie a Pozzo vestì l’azzurro e gioca alle Olimpiadi di Londra del 1948. Come allenatore vinse il Seminatore d’oro con il Foggia ma diventò noto con la Lazio del presidente Lenzini e dei campioni Chinaglia, Wilson, Re Cecconi, con i quali conquistò lo scudetto del 1973-74. A metà del Campionato successivo si ammalò e il 31 marzo 1975 entrò in clinica. Tornò in panchina a fine stagione, ma il 2 dicembre 1976 morì stroncato da un tumore.

Andrea è un fiume di ricordi. “Da quello che mi raccontano mio nonno era un leader vecchio stampo: un uomo di poche parole ma che allo stesso tempo trovava i giusti ingranaggi di una squadra di ‘folli’. Erano tutti ragazzi con delle grandi personalità e non era di certo un’impresa facile gestirli”. Un nonno speciale che sarebbe perfetto anche nel calcio di oggi.“Ora lo paragonerei a Ranieri”, spiega Andrea Maestrelli a gianlucadimarzio.com.
Oggi lui vive di spenditi racconti di famiglia e ovviamente di calcio. Perché grazie è grazie a loro che questo sport gli entrato nel sangue. Poco importa se ora gioca in serie C, più precisamente all’Arzachena. “Mi sono subito ambientato. E’ un gruppo di ragazzi fantastici e questo posto, anche se piccolo, ci ha fatto sentire fin da subito il calore che prova verso la squadra”. Uno sguardo anche al campionato. “Siamo andando bene, al di sopra delle aspettative iniziali e io sto cercando di ritagliarmi i miei spazi”. D’altra parte Andrea è un 98’ e si sta ambientando in un campionato non semplicissimo con un ruolo difficile (difensore). “Ma so che c’è chi crede in me, dai compagni alla società e sto crescendo bene”.
Il fratello di mamma Monia – si chiama Marco Materazzi. Vi dice qualcosa? Nel 2006 c’era anche Andrea, non a Berlino, ma a casa a fare il tifo. “Ho dei vaghi ricordi perché avevo solo 8 anni. Ero in Puglia, ma ricordo benissimo mia madre commuoversi di fronte a tutti i sacrifici di mio zio, la gioia e la festa dopo il mondiale”. Quella dell’ex difensore della Nazionale è una figura importante per Andrea Maestrelli. “Ora mio zio mi da anche tanti consigli, ma senza entrare nell’ambito tecnico, perché credo che gli uomini di calcio non si permetterebbero mai di sovrastare la scelta di un allenatore o di una società. I suoi sono soprattutto consigli morali e emotivi”.