Elly Schlein ha vinto le primarie del Partito Democratico sconfiggendo, a sorpresa, l’altro candidato alla segreteria, Stefano Bonaccini, attuale presidente della Regione Emilia Romagna.
“Congratulazioni e in bocca al lupo a Elly Schlein”, ha affermato Bonaccini nel suo discorso al comitato elettorale a Bologna: “La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein, l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito. È stata più capace di me nel dare il senso di un rinnovamento del partito. Da domani tutti dobbiamo dare una mano per il rilancio del Pd, sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione, dobbiamo dare una mano a Elly. Io l’ho sempre detto: se avessi vinto avrei chiesto ad Elly di darmi una mano, ha prevalso Elly e senza chiedere nulla per me sono pronto a dare una mano”.
Nel suo programma, Schlein dà attenzione anche alla scuola: “Le diseguaglianze si contrastano partendo dalla scuola che è la prima forma di emancipazione sociale, ma per farlo è necessario anche sostenere chi fa un lavoro prezioso e aumentare gli stipendi agli insegnanti. Su questo aspetto, anche il Pnrr può venirci in aiuto per dare maggiore dignità agli insegnanti e a contrastare le diseguaglianze sociali”.
E ancora: “Non si può parlare di merito prima di aver garantito a tutte e tutti pari opportunità e diritti di accesso a un’istruzione di qualità. Un’educazione che parta dai primissimi anni di vita e che estenda l’obbligo formativo a 18 anni. Occorre ridurre il numero di bambini e bambine nelle classi e ampliare il tempo pieno”.
Il profilo di Elly Schlein
Elly Schlein nata nel 1985 nel cantone Ticino, in Svizzera, da genitori professori universitari, il padre di origini ebraiche askenazite americane e la madre figlia di un noto avvocato antifascista e senatore del Partito Socialista negli anni settanta, Schlein ha trascorso gran parte della sua vita in Italia.
Dopo aver conseguito la maturità a Lugano, si è trasferita a Bologna, il paese d’origine della madre, dove ha studiato presso l’Università di Bologna, prima presso il Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo e successivamente presso la facoltà di Giurisprudenza, dove ha conseguito la laurea con una tesi sulla rappresentazione dei migranti in carcere. Durante i suoi studi, Schlein ha anche partecipato come volontaria alle due campagne elettorali di Barack Obama per la presidenza degli Stati Uniti.
Dopo l’esperienza di OccupyPd e il sostegno a Pippo Civati nel congresso del 2014, Schlein si è candidata al Parlamento europeo, dove si è occupata principalmente di immigrazione, giustizia fiscale, ambiente e lotta alle mafie. Dopo essersi allontanata dal Partito Democratico durante l’era renziana, ha contribuito a fondare il movimento “Possibile”. Nel 2020, si è candidata come leader di una lista di sinistra in appoggio a Stefano Bonaccini, suo avversario alle primarie del Pd.
Schlein è stata successivamente nominata vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e, nel 2022, è stata chiamata da Enrico Letta per guidare l’apertura al mondo progressista delle liste del Partito Democratico, diventando membro della Camera dei Deputati.
Ora la nuova sfida, a capo del Partito Democratico.