La sanità emiliano-romagnola è in profonda crisi. Per questo la FIALS ha deciso di scendere in campo e di minacciare lo sciopero generale. Alfredo Sepe: “ora basta”. Mancano 4000 Infermieri, stop blocco ferie e straordinari ad oltranza.
Una Sanità in crisi profonda quella dell’Emilia Romagna, manca personale e risorse economiche per dare risposte a lavoratori e cittadini. E’ quanto fa sapere Alfredo Sepe, segretario regionale del sindacato delle autonomie locali e della sanità (FIALS).
“Nessuna risposta dalla Regione alle nostre richieste di implementare il personale e di pagare le indennità ai lavoratori, le graduatorie non scorrono ed i contratti del personale a tempo determinato non vengono rinnovati, le Aziende risparmiano sulla pelle dei lavoratori per recuperare risorse di bilancio – aggiunge Sepe – migliaia le ore di straordinario accumulate dai dipendenti del SSR , che non vengono pagate a causa della mancanza di risorse economiche, a questo si aggiungono anche migliaia di giorni di ferie accumulate negli anni e mai smaltite dai dipendenti per carenza di organico”.
Secondo l’Assessorato il turn over sarebbe pari ad un +7300 dal 2018 ad oggi, ma non viene fornito per “ovvie ragioni” il dato del personale cessato a vario titolo (dimissioni, mobilità, pensionamenti); se il personale è sufficiente non si comprendono i motivi per cui si svolge tanto lavoro straordinario e ci sono migliaia di giorni di ferie da smaltire.
Secondo il Decreto Ministeriale 77/2022 (riorganizzazione della sanità territoriale) in Emilia Romagna si dovrà procedere all’assunzione di 2500 Infermieri di Comunità, 300 Infermieri per le Centrali Operative Territoriali e altri 1200 per gli Ospedali di comunità (che andranno a sostituire le case della salute) queste ultime costate milioni e milioni di euro ai contribuenti.
“Nonostante ci siano i finanziamenti del PNRR per strutture e servizi, bloccare le assunzioni è un atto illegittimo nei confronti del personale, che attende rinforzi e per la cittadinanza che ha diritto a prestazioni sanitarie in linea con le altre Regioni, visto che in ER sono ancora lunghe le attese ai pronto soccorso, le liste di attesa per interventi chirurgici ( strascico COVID) e le visite per esami strumentali” – dice il segretario FIALS.
“Se non ci saranno risposte concrete da parte dell’Assessorato, ci vedremo costretti a Proclamare uno Stato di Agitazione Regionale su tutte le Aziende Sanitarie del territorio Emiliano Romagnolo , per poi procedere all’indizione di uno Sciopero Generale Regionale di 24 ore rivolto a tutti i professionisti della sanità emiliano romagnola” – conclude Sepe.
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