Si rimaterializzano i fantasmi di Lecce, Torino, Lazio, Sassuolo e derby. La stagione del Milan si incarta su sè stessa alla vigilia della sosta e della durissima ripresa a Napoli. Magrissima consolazione il ritorno al gol di Ibrahimovic. La squadra di Pioli paga lo scarso momento di forma di Leao, la svagatezza del pacchetto difensivo e probabilmente l’inefficacia di un modulo che sembrava aver messo le cose a posto ma che invece ha acuito i problemi della squadra.
L’Udinese batte il Milan 3-1 nel match valido per la 27esima giornata della Serie A 2022-2023. Il successo consente ai friulani di salire a 38 punti. I rossoneri, alla settima sconfitta nel torneo, rimangono a quota 48 e rischiano di uscire dalla zona Champions League della classifica.
Il Milan finisce k.o. in una gara cominciata in salita. L’Udinese sfonda già al 9′ con Pereyra: rasoterra angolato, Maignan non ci arriva ed è 1-0. I rossoneri davanti si affidano a Ibrahimovic, 41 anni, a cui Pioli assegna una maglia da titolare. Lo svedese al 14′ cerca la porta su punizione, palla alta. I campioni d’Italia provano a gestire il gioco ma faticano a creare occasioni nitide contro la formazione di casa, compatta e attenta. Bisogna aspettare il 40′ per vedere in azione Leao, che chiama Silvestri alla parata.
La gara si infiamma nel finale di frazione. Il Var è decisivo al 45′ per ravvisare il fallo di mano di Bijol: rigore per il Milan che Ibrahimovic trasforma al secondo tentativo. Lo svedese si fa parare il primo tiro da Silvestri, ma il penalty va ripetuto per la presenza di Beto in area. Bis e Ibra fa gol: 1-1 per il marcatore più anziano nella storia della Serie A. L’equilibrio non dura nemmeno fino all’intervallo. Al 6′ di recupero Beto brucia Thiaw sul cross basso di Success: 2-1 al 51′ e Udinese avanti all’intervallo.
I bianconeri, nonostante l’espulsione del tecnico Sottil, rimangono ordinati anche nella ripresa. Il Milan è sterile e non punge. L’attacco rossonero latita e la difesa concede. Al 70′ l’Udinese cala il tris e chiude i conti. Tiro-cross di Udogie, Ehizibue deve solo appoggiare il pallone in rete: 3-1, game over.
Stefano Pioli ha parlato a Sky al termine di Udinese-Milan. Queste le sue dichiarazioni:
Sulla squadra vista oggi: “Partita negativa. Quando una squadra sviluppa una partita così, a metà, non siamo stati né precisi né attenti né intensi vuol dire che l’allenatore ha lavorato male nella preparazione della partita. Una prestazione che è stata troppo bassa per il nostro livello”.
Le difficoltà del doppio impegno: “Sarebbe grave se pensiamo già ai quarti di finale. Raggiungere i primi quattro posti per noi è troppo importante, nelle ultime partite di campionato siamo scesi troppo di livello, e quando scendi di livello rischi di fare queste partite”.
Deluso o preoccupato? “Deluso sicuramente dal nostro lavoro, abbiamo ottenuto troppo poco in campionato. Le preoccupazioni ci sono sempre, dobbiamo sfruttare la sosta per alzare il nostro livello. La partita stasera non l’abbiamo interpretata bene”.
C’è un nesso tra il cambio di modulo e la siccità offensiva delle ultime settimane? “Io credo che nelle altre partite abbiamo subito poco e creato di più, concretizzando poco. Stasera siamo stati sotto ritmo, era difficile essere pericolosi. Con Rebic e Krunic siamo tornati al 4-2-3-1, ma troppe volte si parla di moduli quando si tratta di intensità e tante altre cose che non siamo riusciti a mettere sul campo”.
Su Leao: “Gli ho chiesto di essere incisivo, di essere un attaccante. Qualche volta è stato troppo lontano dalla porta. Non è questione di fare fatica, è che quando gli arrivano pochi palloni tende ad abbassarsi: non può prendere palla così lontano dalla porta e poi dribblare 5-6 giocatori. Cerchiamo di metterlo più vicino alla porta, ma stasera non mi va di parlare dei singoli. Tutti possiamo e dobbiamo fare meglio”.
Valuti un ritorno al passato e al 4-2-3-1 durante la sosta? “Ci sta che possiamo tornare, valuteremo tutto. Dipenderà anche dalle nostre condizioni e dalle posizioni degli avversari. Faremo tutto il necessario per tornare a giocare il calcio che ci piace di più e che siamo in grado di giocare. Stasera troppe cose non hanno funzionato”.
Ti aspettavi questi passi indietro? “No, assolutamente no. Perché non c’erano segnali per un calo di tensioni o altre situazioni tecnico-tattiche difficile. Prepariamo la partita per avere sempre dei vantaggi in certe situazioni. Siamo partiti male e abbiamo finito peggio. Dobbiamo e dovrò lavorare assolutamente meglio per far stare i miei calciatori più concentrati”.
Il calo arriva comunque dopo la qualificazione ai quarti di Champions: “Se ragioniamo così poi diventa difficile andare in campionato. È chiaro che non possiamo rivincere il campionato, ma vogliamo vincere questo mini campionato delle squadre che lottano per un posto Champions. Alleno una squadra molto responsabile, sapremo analizzare gli errori e metteremo in campo prestazioni differenti perché in campionato vogliamo fare sicuramente meglio”.