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L'Ue fa ricorso contro l'Ungheria per la legge anti-gay, l'Italia non c'è

Redazione 08 aprile 2023 08:51

Sono quindici i paesi dell’Unione Europea che hanno deciso di partecipare al ricorso della Commissione Ue contro la legge ungherese anti Lgbtq+. Fra loro Francia e Germania, ma l’Italia non compare nella lista.  La legge, approvata nel 2021, vieta la”promozione” dell’omosessualità ai minori: qualsiasi tipo di contenuto che incoraggi il cambiamento di genere o l’omosessualità non può essere mostrato a chi ha meno di 18 anni, sia a scuola che dai media. Una decisione che ha fatto molto discutere in passato e continua ad essere oggetto di critiche al governo di Orban. 

Secondo Hatter society, un’associazione magiara contro l’omofobia, la legge ha avuto un’impatto sull’aumento della volenza anti Lgbt, con una diffusione dell’autocensura su questi temi in tutti i settori della società. Il mese successivo, la Commissione Europea ha lanciato una procedura d’infrazione sulla base del divieto di discriminazione contenuto nei trattati europei. Dopo una fase di negoziato con Budapest, che non ha risolto la questione, la Commissione ha scelto la strada del ricorso davanti alla giustizia europea.

Fonti dell’Eliseo hanno confermato a Tetu, storica rivista francese a tematica Lgbt, che “la Francia, in coordinamento con la Germania, ha deciso di sostenere la Commissione Europea nel suo ricorso contro la legge anti Lgbt in vigore in Ungheria dal giugno 2021”. La Francia si è aggiunta ieri sera, poco prima del termine ultimo per farlo. Al ricorso hanno aderito il Parlamento Europeo e 15 stati. Oltre a Francia e Germania, scrive Tetu, si tratta di Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Slovenia, Irlanda, Malta, Grecia e Danimarca.

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