L’Italia dà una spinta ecologica alle imprese con l’iniziativa “Nuova Sabatini Green”: sovvenzioni e prestiti a piccolo interesse per l’acquisto di attrezzature e tecnologie a basso impatto ambientale. In questo articolo scopriremo come le PMI italiane possono beneficiare di questa opportunità, per aumentare la loro competitività e contribuire alla transizione ecologica del Paese.
Facilitare le imprese negli investimenti green
La Nuova Sabatini (l’incentivo del Ministero dello sviluppo economico che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e la trasformazione del sistema produttivo verso l’Industria 4.0) è anche Green a partire dal 2023. Le piccole e medie imprese (PMI) possono richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti e attrezzature a basso impatto ambientale. La nuova disciplina prevede incentivi ministeriali per l’acquisto di beni materiali o immateriali ad uso produttivo, come software e tecnologie digitali. La Nuova Sabatini Green è stata creata per facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Ministero dello Sviluppo Economico) ha definito i termini e le modalità di presentazione delle domande per l’accesso agli incentivi ministeriali con la Circolare n. 410823 datata 6 dicembre 2022. Le nuove modalità prevedono l’estensione degli investimenti per la transizione ecologica e una maggiorazione del contributo del 30%. La legge di bilancio 2023 ha stanziato ulteriori 150 milioni di euro per garantire la continuità operativa della misura Nuova Sabatini.
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Le agevolazioni per investimenti in macchinari e impianti green
Gli investimenti green comprendono l’acquisto o l’acquisizione, in caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica a basso impatto ambientale per programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Il decreto interministeriale 22 aprile 2022 prevede il possesso di un’adeguata certificazione ambientale di processo oppure di prodotto, per il riconoscimento del contributo maggiorato. L’agevolazione è concessa alla PMI sotto forma di un contributo in conto impianti. L’importo è determinato in base al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575 per cento.
La Nuova Sabatini Green è un’agevolazione dedicata alle micro, piccole e medie imprese (PMI), che rispettano i requisiti richiesti, tra cui:
- l’iscrizione regolare nel Registro imprese,
- la salute finanziaria
- la sede legale o unità locale in Italia. L’agevolazione è aperta a tutti i settori produttivi, tranne Finanza e Assicurazioni. Inoltre, i soggetti che intendono beneficiare dell’agevolazione non devono essere tra coloro che hanno ricevuto e poi non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti ritenuti illegali o incompatibili dalla Commissione Europea. Tuttavia, le aziende hanno la possibilità di regolarizzare la loro posizione anche successivamente alla data di presentazione della domanda.
Come chiedere le agevolazioni per gli investimenti green delle le aziende
A partire dal 1° gennaio 2023, le richieste di agevolazione possono essere compilate esclusivamente in forma telematica attraverso la piattaforma informatica dedicata alla misura.
In caso di richieste di integrazioni da parte degli intermediari finanziari convenzionati per domande presentate prima del 1° gennaio 2023, le imprese possono apportare le modifiche richieste alla precedente versione del modulo di domanda. Tuttavia, la data originaria di trasmissione della domanda a mezzo PEC allo stesso intermediario finanziario rimane valida.
I beneficiari hanno accesso a finanziamenti agevolati per sostenere gli investimenti e a un contributo ministeriale per coprire una parte degli interessi. Il finanziamento, che può essere assistito dal “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve avere una durata massima di 5 anni e un importo compreso tra 20.000 e 4 milioni di euro, utilizzato interamente per coprire gli investimenti ammissibili.
Il contributo ministeriale è in conto impianti e il suo ammontare viene calcolato in modo convenzionale su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento. Il tasso d’interesse annuo varia a seconda del tipo di investimento effettuato, che può essere ordinario, 4.0 o green.
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Le aziende italiane vogliono la transizione green
Secondo una recente indagine condotta dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da EY, le imprese italiane stanno vedendo la transizione ecologica come un’opportunità per trasformare il loro business in direzione green, nonostante la burocrazia sia vista come uno dei principali ostacoli per il 50% delle aziende. Il 45% delle imprese presta un livello elevato di attenzione verso la transizione ecologica e il 41% un livello buono. Solo il 14% ammette di non essere per niente attento. Il 62% delle imprese vede nell’attuale periodo storico maggiori ragioni per intraprendere un percorso di transizione ecologica, vista come opportunità strategica. Tuttavia, solo il 35% delle imprese pensa di avere un buon livello di conoscenza sull’argomento.
L’indagine ha anche evidenziato le preoccupazioni e l’atteggiamento delle imprese riguardo alla transizione ecologica. L’86% degli imprenditori si dichiara preoccupato per gli alti costi dell’energia, il 72% per difficoltà di approvvigionamento e per gli alti prezzi delle materie prime e il 60% per le crisi sociali ed economiche internazionali. Inoltre, il 75% degli imprenditori ha un livello di preoccupazione medio o elevato per l’aumento degli eventi atmosferici estremi causati dalla crisi climatica.
Nonostante queste preoccupazioni, l’83% delle imprese italiane vede la transizione ecologica come un cambiamento necessario per affrontare la crisi climatica e delle risorse e per puntare a un futuro prospero. Infatti, il 51% degli imprenditori ritiene che le misure per la transizione ecologica contribuiranno a migliorare il posizionamento dell’azienda e il 60% che promuoveranno investimenti per innovazioni. Per alcune aziende, la sostenibilità non è considerata un costo “extra”, ma il prezzo dell’innovazione e delle trasformazioni necessarie.
In Italia le aziende hanno già investito molto nella trasformazione green
Il 55% delle imprese italiane ha già adottato misure per usare in modo più efficiente energia e acqua, il 49% per ridurre e riciclare i propri rifiuti e il 34% nell’utilizzo di fonti rinnovabili. Tuttavia, solo il 21% delle imprese ha attuato la riduzione delle emissioni di gas serra, mentre il 36% non ha ancora in programma di farlo. Inoltre, solo il 22% del campione ha adottato misure per raggiungere l’elevata qualità ecologica dei prodotti e dei processi, mentre oltre il 40% le ha messe in agenda o sta valutando.
I principali benefici delle misure messe in atto riguardano la riduzione dei costi operativi (27%), il miglioramento di reputazione (24%) e il consolidamento di partnership (15%). Tuttavia, il 42% delle imprese non ha ancora riscontrato alcun vantaggio dalle misure messe in atto per la transizione ecologica.
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