Case green, l'Italia si oppone: “Non sulla pelle dei cittadini”

Case green, l’Italia si oppone: “Non sulla pelle dei cittadini” – Il buon senso non sembra proprio possa essere considerato di casa nemmeno in seno al Parlamento europeo. Questo emerge a seguito del via libera dell’Eurocamera alla direttiva sulle case green.

La luce verde della Plenaria è arrivata con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti.

Questo nonostante il no di FdI che definisce il provvedimento “una patrimoniale mascherata”.

 “L’efficientamento energetico degli edifici è un obiettivo condivisibile ma non può essere perseguito sulla pelle dei cittadini”. Lo affermano il copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, il capodelegazione di FdI-Ecr Carlo Fidanza e l’eurodeputato di FdI- Ecr Pietro Fiocchi componente della commissione. I tre del Parlamento europeo hanno cosi commentato il voto contrario espresso dalla delegazione FdI e dall’intero gruppo Ecr.

“Il testo approvato oggi detta tempi irragionevoli, non tiene conto delle differenze tra i vari stati membri e non fa chiarezza sugli stanziamenti previsti per sostenere questo percorso. In queste condizioni, si prospetta una vera e propria ‘patrimoniale mascherata’ ai danni dei cittadini che dovrebbero farsi carico di esborsi ingenti per ottemperare agli obblighi della direttiva. Il tutto ulteriormente peggiorato dal probabile aumento dei costi del materiale edilizio”, proseguono. “Questo aggravio sarebbe ancora più pesante nel caso dell’Italia, che ha un patrimonio immobiliare dal grande valore storico e culturale. Per non parlare delle conseguenze come i rischi per il sistema bancario e il deturpamento di luoghi attrattivi dal punto di vista turistico”.

La direttiva sulle emissioni degli edifici pubblici e privati punta alla ristrutturazione dell’intero parco immobiliare europeo per renderlo più sostenibile. Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D, per arrivare alle emissioni zero al 2050. Gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Per quelli di proprietà o gestione pubblica la scadenza è fissata al 2026.

In pratica, l’Italia dice no ad una direttiva agganciata a costi esorbitanti a carico dei cittadini conterranei. Tanto, pagano gli italiani….

Ettore Lembo

Foto di AndreasAux da Pixabay

Fonte: https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2023/03/14/via-libera-delleurocamera-a-direttiva-su-case-green-_543086f2-2730-4c50-a545-e20402a4f8aa.html

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