Il 2022 ha rappresentato per la Doc Maremma Toscana un anno di consolidamento. Gli imbottigliati sono stati quasi sette milioni, per un totale di 50.920 ettolitri, in lieve diminuzione rispetto al 2021 (-1 per cento). La denominazione si conferma comunque una delle più performanti tra le Doc toscane, che hanno subito una riduzione del 5 per cento.
“Mantenere i livelli del 2021, quando l’imbottigliato della Doc Maremma Toscana era aumentato del 16%, è certamente un dato positivo, perché significa che la crescita è solida”, afferma Francesco Mazzei, Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. “Alla luce anche delle difficoltà di approvvigionamento dei materiali per l’imbottigliamento nella seconda metà dell’anno, in particolare per il vetro, che potrebbe avere rallentato le operazioni, credo si possa essere soddisfatti di questo risultato”.
Il nuovo record di uva rivendicata nella vendemmia 2022 (+26,5 %) fa sperare in un numero maggiore di bottiglie per il 2023. “I produttori della provincia di Grosseto, zona di produzione della Doc Maremma Toscana, sono sempre più attratti dalla nostra denominazione che è ancora relativamente giovane, essendo stata riconosciuta alla fine del 2011″, dichiara Luca Pollini, Direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. “Lo dimostrano i dati sugli ettari e i quintali di uve rivendicati nel 2022, con il nuovo massimo raggiunto di 2.578 ettari contro i 2.364 ettari del 2021 e quasi 174mila quintali di uva vendemmiata contro poco meno di 128mila”.
Al centro di questo incremento c’è il Vermentino, passato da circa 33.700 quintali di uva rivendicati nella vendemmia 2020, a 37.150 quintali della vendemmia 2021, fino agli oltre 43.300 quintali della vendemmia 2022. Infatti, il Vermentino Doc Maremma Toscana rappresenta il 34% delle uve rivendicate alla Doc Maremma Toscana nell’ultima vendemmia. L’incremento interessa anche altre tipologie come Ciliegiolo, Ansonica, Viognier e Syrah con un aumento a due cifre per tutti i tipi di vino. In ripresa pure il Sangiovese, che dopo due vendemmie in netto calo, è tornato ai livelli del 2019.
“La qualità dell’uva dell’ultima vendemmia, nonostante il clima estivo anormalmente caldo e siccitoso, è stata molto buona, così da portare a buone premesse per un’altra annata di successo”, si legge in una nota stampa.
“I primi dati che emergono dall’Osservatorio del Vino Maremma Toscana Doc – OssEc sono più che soddisfacenti – prosegue Mazzei – ed evidenziano un aumento del valore del fatturato del 2022 sul 2021, con un posizionamento sui canali di vendita Horeca e Distributore sostanzialmente equivalenti (rispettivamente 25% e 27%) e un peso della Gdo intorno al 18 per cento. La quota export è intorno al 40%, in aumento rispetto al 2021″.
Infine il consorzio si aspetta a breve la conclusione dell’iter per la modifica del disciplinare di produzione del Vermentino, con l’introduzione del Vermentino Superiore, già approvata dalla commissione tecnico-normativa del Comitato Nazionale Vini.
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