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Cospito, presidio degli anarchici davanti al carcere di Opera: oltre 200 persone per protestare contro il 41 bis. Lancio di sassi e fumogeni

La tensione sale solo quando un centinaio di manifestanti si sgancia dal presidio, si inoltra in aperta campagna e si spinge fino alla cancellata del carcere costeggiandone il perimetro. È qui che scatta una sassaiola contro le forze dell’ordine, pietre e petardi vengono lanciati oltre la protezione, qualcuno sale e si attacca alla rete, sbattendola. A innescare la sassaiola, si è appreso poi, sarebbe stata la reazione di un agente della polizia penitenziaria aggredito con uno sputo. Per il resto le tre ore di presidio della galassia anarchica davanti al carcere di Opera in solidarietà ad Alfredo Cospito, che qui sta scontando la pena in regime di 41 bis, si svolge senza troppi nervosismi tra slogan tipo “fuori tutti dalle galere” e “saremo sempre fuori dalle mura”, bandiere rosse e nere dell’anarchia, musica. E pesanti insulti ai giornalisti presenti, “terroristi”, proclami minacciosi colonna sonora di tutta la manifestazione.

Dopo il corteo non autorizzato di venerdì nei dintorni della stazione Centrale, durante il quale è rimasto ferito un cameraman di Mediaset, la variegata compagine anarco-insurrezionalista si è data appuntamento ieri pomeriggio fuori dal penitenziario dove è recluso Cospito, 108 giorni di sciopero della fame in protesta contro il regime carcerario del 41 bis. Circa 350, il doppio di venerdì, i manifestanti che si sono ritrovati a Opera, accorsi anche da altre città italiane. Como, Lecco, Varese, Genova, Torino, Trento ma anche dalla Svizzera. Al presidio c’era anche Simone Ficicchia, l’esponente di “Ultima generazione” per cui è stata chiesta la sorveglianza semplice dopo la partecipazione a una serie di azioni come il lancio di vernice sulla Scala di Milano, lo scorso 7 dicembre. Robusto lo schieramento di forze dell’ordine a presidiare la manifestazione, nel corso della quale sono arrivati messaggi di solidarietà da gruppi internazionali, come quello venezuelano di Caracas: “Un caloroso saluto bolivariano rivoluzionario e un abbraccio fraterno al compagno Cospito” con l’invito a “manifestare la propria indignazione per le condizioni detentive del 41 bis fuori dalle ambasciate di tutto il mondo”.

“Galere cpr non ne vogliamo più, colpo su colpo le tireremo giù” è uno degli slogan più scanditi, in solidarietà di Cospito, che dal 20 ottobre non tocca cibo, si nutre solo di acqua, zucchero e sale e che ha fatto pervenire al Dap una dichiarazione nella quale esprime la volontà di non procedere con l’alimentazione forzata, nel caso in cui le sue condizioni peggiorassero a tal punto e fosse incosciente. I medici di Opera e il Tribunale disorveglianza di Milano, presieduto da Giovanna Di Rosa, stanno cominciando a valutare un suo eventuale trasferimento dal centro clinico del carcere al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo. L’ipotesi di un ricovero ospedaliero, da quanto si è appreso, è realistica laddove il 55enne, da 108 giorni in sciopero della fame, dovesse proseguire a rifiutare anche gli integratori. Il sindaco Beppe Sala esprime “preoccupazione” per gli appuntamenti di piazza, anche perché “da quello che capiamo ci saranno poi altri momenti di manifestazione, ma questo è più nelle mani di prefetto e questore che mi tengono informato. C’è molta, molta attenzione in questa fase”.

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