Un’offerta di sport più varia e articolata; la presenza dell’attività motoria nei luoghi di formazione (scuole e università) come volano dello sviluppo; la necessità di potenziare le infrastrutture sportive del Paese per supportare un business globale molto più ampio e il conseguente bisogno di un controllo maggiore sulle problematiche di governance, sui processi organizzativi e sulle transazioni economiche.
Sono questi i trend principali che emergono dalla ricerca “2050: scenari sul futuro dello sport in Italia”, realizzata da Istituto Piepoli e presentata nel Salone d’Onore del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. All’incontro hanno partecipato il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente ASOIF (Associazione delle Federazioni degli Sport Olimpici Estivi) Francesco Ricci Bitti, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il Presidente dell’ISTAT Giancarlo Blangiardo, il Presidente dell’Istituto Piepoli Nicola Piepoli e la velista Caterina Banti, campionessa olimpica a Tokyo 2020.
Livio Gigliuto, vice Presidente Istituto Piepoli, ha illustrato i punti fondamentali della ricerca. “Abbiamo intervistato un campione di italiani per cercare di capire cosa sarà lo sport nel 2050 in Italia tenendo presente alcuni punti cardine. I nostri risultati hanno evidenziato come il 53% degli italiani pensi che lo sport e l’attività fisica saranno migliori nel 2050; il 55% pensa che i praticanti cresceranno, mentre per il 6% lo sport sarà uno dei tre settori più importanti per il Paese nel 2050″. Emergeranno nuovi sport, si legge nella ricerca, mentre alcuni sport tradizionali tenderanno scomparire.
Gli sport individuali potrebbero crescere a scapito degli sport di squadra.
Le discipline come gli sport all’aria aperta e gli sport a casa acquisiranno importanza.
La tecnologia e la coesione sociale saranno fondamentali in questa prospettiva.
Gli e-game attuali diventeranno veri e propri nuovi sport e gli e-atleti veri e propri atleti.
È probabile che i bambini diventino di nuovo più attivi nello sport poiché la tecnologia sarà integrata nello sport stesso, un requisito per le generazioni future (lo sport con all’interno un elemento di gioco tecnologico). Si potrà fare una partita nel club locale ma anche in un altro continente, per
esempio con un amico a Tokyo. ( nella foto G.Malago’)
”.