A metà gennaio, il World Economic Forum (WEF) ospiterà la sua 53a riunione annuale a Davos, in Svizzera, in cui più di 2.700 leader di 130 paesi (inclusi 52 capi di stato) si riuniranno per “affrontare i bisogni immediati e critici delle persone, ponendo anche le basi per un mondo più sostenibile e resiliente entro la fine del decennio”.
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Al vertice di quest’anno, che si tradurrà in un’enorme quantità di emissioni di anidride carbonica dalla sfilza di jet privati che traghettano questi cosiddetti leader, l’obiettivo sarà: “cooperazione pubblico-privata per affrontare le sfide più urgenti del mondo”.
Come ha affermato Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del WEF, “Vediamo le molteplici forze politiche, economiche e sociali che creano una maggiore frammentazione a livello globale e nazionale. Per affrontare le cause profonde di questa erosione della fiducia, dobbiamo rafforzare la cooperazione tra governo e settore imprenditoriale, creando le condizioni per una ripresa forte e duratura. Allo stesso tempo ci deve essere il riconoscimento che lo sviluppo economico deve essere reso più resiliente, più sostenibile e nessuno dovrebbe essere lasciato indietro”.
Quindi, Klaus Schwab cerca di cementare il rapporto tra il grande governo globale e il grande business globale.
Schwab si sforza di legare grandi imprese e grandi governi su scala globale. Non commettere errori, questo è uno dei pilastri su cui si basa il progetto del Great Reset.