Pico della Mirandola, uno dei più importanti umanisti di tutti i tempi

Il 24 febbraio 1463 nacque a Mirandola Giovanni Pico della Mirandola. Egli fu un grande filosofo e umanista. La sua famiglia era di nobili origini, addirittura principesca. Si spense a Firenze il 17 Novembre 1494.

“Nell’uomo nascente il Padre ripose semi d’ogni specie e germi d’ogni vita. E a seconda di come ciascuno li avrà coltivati, quelli cresceranno e daranno in lui i loro frutti”.

Giovanni Pico della Mirandola

Sin da piccolo Giovanni si mostrò molto curioso di tutto ciò che lo circondava. Amava lo studio e l’apprendimento. Dopo aver studiato a Bologna, Ferrara, Padova e Pavia nel 1484 si trasferì a Firenze. In questa città conobbe Lorenzo il Magnifico e tutti gli esponenti più noti del Rinascimento italiano. Si trasferì solo per un anno a Parigi per poi ritornare nella sua amata Firenze. Egli cercò di creare una sintesi di più dottrine diverse; scrisse in tal proposito un documento articolato in 900 tesi che avrebbe dovuto presentare a Roma in un incontro con i più importanti studiosi del mondo, tutto a sue spese. Ciò non avvenne perché il suo scritto fu considerato eretico e per questo scappò in Francia. Qui fu comunque arrestato su ordine di papa Innocenzo VIII. Nel 1488 fu rinchiuso nel castello di Vincennes. 

Successivamente, grazie all’intercessione di Lorenzo il Magnifico fu liberato e tornò a Firenze. La chiesa comunque si rifiutò di concedergli il perdono. Solo nel 1493, un anno prima della sua morte, papa Alessandro VI, gli conferì l’assoluzione dall’eresia. Giovanni Pico fu sepolto nella chiesa di San Marco. La sua morte costituisce ancora oggi un vero e proprio giallo storico. Molti come Girolamo Savonarola (che Giovanni seguiva molto) sostennero che fu ucciso. Nel 2008 i suoi resti furono analizzati e si trovarono tracce di arsenico. Oggi molti pensano che sia stato Piero de Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, ad essere stato il mandante. La verità è sepolta con lui.

Giusy Celeste