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Quattro vigili urbani sono indagati per tortura

Redazione 19 febbraio 2023 13:53

Quattro agenti della polizia locale di Sassuolo sono indagati per il reato di tortura e per questo sono stati sospesi dal servizio. Si tratta di due agenti e due assistenti, questi ultimi accusati anche di falsità ideologica in atto pubblico per aver redatto una relazione di servizio falsa. Il provvedimento – disposto dal Gip del tribunale di Modena e richiesto dalla Procura – parte da una denuncia del direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo per un fatto che risale all’ottobre del 2021: secondo l’esposto, i quattro avrebbero aggredito un uomo di nazionalità marocchina mentre si trovava al pronto soccorso per una crisi ipoglicemica.

Perché i vigili di Sassuolo sono indagati per tortura

Come riporta ModenaToday, i fatti cui si riferisce l’indagine sono avvenuti nell’ottobre 2021 e sono stati denunciati dal direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo, grazie alla segnalazione del primario responsabile del pronto soccorso. Tutto è successo tra la serata del 15 ottobre di due anni fa e le prime ore della mattina del giorno successivo: il personale sanitario di turno ha descritto i dettagli delle aggressioni ripetute dei quattro vigili nei confronti di un uomo di nazionalità marocchina trasportato al pronto soccorso dal 118.

L’uomo era stato soccorso e trasportato in ambulanza dopo essere stato trovato in strada in stato confusionale a causa di una grave crisi ipoglicemica, per la quale peraltro lo stesso uomo aveva effettuato un precedente accesso qualche mese prima, sempre allo stesso ospedale di Sassuolo. Quando l’uomo è arrivato al pronto soccorso sono arrivati anche i quattro vigili: secondo quanto riferito dagli inquirenti, i vigili avrebbero iniziato a urlare contro il paziente, immobilizzandolo con forza alla barella sulla quale si trovava, incastrandogli le braccia e colpendolo ripetutamente al petto e alla testa. Uno di loro sarebbe salito addirittura con i piedi sul bacino del paziente, mettendosi in posizione accovacciata e chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti.

L’uomo di nazionalità marocchina è un operaio con regolare permesso di soggiorno ma ad oggi non ha presentato una denuncia ufficiale per le aggressioni subite, a causa dello stato d’incoscienza in cui si trovava in quei momenti per la crisi ipoglicemica in corso: non ricorda nulla.

Proprio per le condizioni dell’uomo l’aggressione dei vigili si configura come tortura, come sottolineato dal giudice delle indagini preliminari: “Ritenuto che la pluralità delle condotte violente attuate dagli indagati, per circa un’ora, avessero cagionato alla persona offesa, che peraltro versava in condizioni di minorata difesa a causa della grave crisi ipoglicemica, acute sofferenze fisiche (elemento costitutivo del reato di tortura differente da quello di lesioni volontarie aggravate), determinando un trattamento inumano e degradante per la dignità della sua persona”. 

Articolo in aggiornamento

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