Redazione 14 marzo 2023 18:11
La Commissione 3 del Comune di Como ha approvato alcune modifiche al regolamento dei servizi per la prima infanzia. Nella seduta di lunedì 13 marzo 2023 – alla quale erano presenti anche il sindaco Alessandro Rapinese e il vicesindaco Nicoletta Roperto (delega alle Politiche educative) – è stato stabilito che i genitori che nell’arco dello stesso mese per quattro volte (anche non consecutive) porteranno il bambino al nido (o andranno a prenderlo) dopo il suono della campanella, potranno incorrere in una sanzione di 50 euro. La questione ha chiaramente sollevato un polverone da parte dell’opposizione ma anche di molti cittadini che usufruiscono di servizi comunali. Concetta ci racconta la sua situazione che va avanti da molto tempo, creando a lei e alla sua famiglia non pochi disagi.
“Dopo questa notizia sono veramente arrabbiata. Perché i primi a dare il buon esempio dovrebbero essere loro, dal Comune ma non lo fanno, al contrario. È da ottobre che continuo ad avere incontri con l’ incaricata comunale per quanto riguarda il pulmino disabili che porta a scuola mio figlio Loris che va alle elementari. I bambini stanno due ore sul pulmino, andata e ritorno. Questo perché prima vanno a Bosisio poi a Ponte. Mi era stato assicurato che da dopo Natale sarebbe stata fatta una macchina per quelli che vanno a Ponte, ma niente!
Il percorso (estenuante) – racconta Concetta – è circa questo. Al mattino partono da Muggiò alle 7, poi recuperano tutti i bambini e arrivano a Ponte Lambro alle 8.20. Al ritorno la scuola finisce alle 15.45 ma il pulmino arriva alle 16.15 e (più meno) finisce la sua corsa a Muggiò alle 17.30. Qui parliamo di bambini diversamente abili che stanno 2 ore su un mezzo di trasporto con un solo educatore volontario. Sembra un paradosso. Se chiedono 50 euro a un genitore che arriva in ritardo all’asilo, vuol dire che per questo servizio comunale con cui arrivano tutti i pomeriggi a prendere i bambini in ritardo anche noi genitori di figli disabili abbiamo diritto a 50 euro?. Se avessi preso 50 euro per ogni ritardo o malfunzionamento di questo pulmino sarei ricca!
So che sono due argomenti diversi ma la riflessione è nata spontanea: perché il cittadino deve sempre pagare e noi che subiamo disservizi non abbiamo diritto a niente? La mia è chiaramente una provocazione, ma come ho detto all’inizio il buon esempio dovrebbe darlo per primo il Comune di Como.”