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57 grammi di mandorle faranno la (vera) differenza se ti alleni con intensità

Le mandorle non finiscono di stupirci per la quantità di benefici che possono apportare. L’ultimo arriva da uno studio pubblicato su Neuroscience News, il quale ha mostrato che inserire nella propria dieta 57 g di mandorle al giorno per un mese, innalza il livello di grassi acidi buoni nel sangue subito dopo un allenamento intenso.

In particolare, si è notato che la presenza nelle mandorle di una molecola specifica, la cosiddetta ossilipina, è sintetizzata dal tessuto adiposo bruno e ha un effetto benefico sulla salute metabolica e sulla regolazione energetica. «Abbiamo dimostrato che il gruppo che ha consumato 57 g di mandorle al giorno per un mese, prima di sottoporsi a un allenamento molto intenso nel fine settimana, presentava subito dopo valori del sangue migliori, rispetto al gruppo volontario di controllo», ha spiegato l’autore dello studio, il professor David Nieman, direttore dell’Appalachian State University Human Performance Laboratory presso il North Carolina Research Campus. «In più, riscontrava meno affaticamento e tensione nonché una riduzione del danno muscolare». 

Integrare l’alimentazione con le mandorle per 4 settimane

La sperimentazione clinica ha coinvolto 38 uomini e 26 donne di età compresa tra 30 e 65 anni, non precedentemente impegnati in un regolare allenamento con i pesi. Circa la metà èandata a formare il gruppo della dieta a base di mandorle e l’altra metà il gruppo di controllo, che ha mangiato quotidianamente una barretta di cereali con un apporto calorico. I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue e urina prima e dopo il periodo di quattro settimane di integrazione alimentare.

Le misurazioni delle prestazioni includevano un test anaerobico Wingate di 30 secondi, un test di corsa di 50 metri e salti verticali, distensioni su panca ed esercizi di forza per le gambe e la schiena. Ulteriori campioni di sangue e urina sono stati prelevati immediatamente dopo questa sessione di 90 minuti complessivi e quotidianamente per i quattro giorni successivi. 

Dopo ogni prelievo di sangue, i partecipanti hanno compilato il questionario Profile of Mood States (POMS) per quantificare il loro stato mentale e valutare il loro indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata, ovvero dolore e rigidità avvertiti dopo un esercizio faticoso o a cui non erano abituati, misurandolo su una scala da 1 a 10. 
Come previsto, l’esercizio di 90 minuti ha portato ad un aumento della sensazione di danno muscolare e dolore muscolare da parte dei volontari, nonché a un aumento del punteggio POMS, che indica una riduzione del vigore e un aumento della fatica, dell’ansia e della depressione.

L’esercizio ha anche portato a livelli elevati transitori di citochine pro-infiammatorie nel sangue, coerenti con un danno muscolare minore. Tuttavia, questi cambiamenti nelle citochine erano uguali nei gruppi che avevano consumato barrette di mandorle e cereali. 

Le differenze nelle diverse concentrazioni di 12,13-DiHOME 

Sono tuttavia emerse alcune differenze importanti. Subito dopo l’esercizio, per esempio, la concentrazione del benefico 12,13-DiHOME era del 69% più alta nel plasma sanguigno dei partecipanti al gruppo delle mandorle rispetto ai partecipanti al gruppo di controllo. L’acido 12,13-diidrossi-9Z-ottadecenoico (denominato 12,13-diHOME) è infatti un’ossilipina che ha acquisito importanza nella letteratura scientifica ed è noto per aumentare il trasporto degli acidi grassi e il loro assorbimento da parte del muscolo scheletrico, con l’effetto complessivo di stimolare il recupero metabolico dopo l’esercizio.

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