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Fabrizio Monteverde, coreografo e regista, riporta in scena al Teatro Lirico Giorgio Gaber, “Giulietta e Romeo”, in un nuovo allestimento col Balletto di Roma.
Il regista ha cambiato le coordinate spazio-temporali del dramma shakespeariano, spostando la rappresentazione scenica da Verona ad un sud buio e polveroso nel secondo dopoguerra, ove il conflitto mondiale ha azzerato la morale e accecato il sentimento. Nasce però, oltre le macerie, la speranza in un futuro di ricostruzione e rinascita.
Giulietta incarna la figura della ribellione giovanile verso una condizione femminile soffocata dalle madri Capuleti e Montecchi, entrambe sopraffatte dall’odio e dalla vendetta. Romeo invece è appassionato sognatore, martire alla fine della propria fede nell’amore.
Quella di Monteverde è una riscrittura dal sapore neorealista, anche nell’introspezione dei personaggi, che spoglia la trama shakespeariana per mettere in luce l’aspetto cinico e rabbioso di una certa società. Nonostante la manipolazione dell’opera originale, sono sempre ribaditi i temi e le idee universali che hanno fatto grande il dramma di Shakespeare.