Una villa dal fascino brutalista arroccata su un’isola della Grande barriera corallina australiana
Isolata, lontana dalla folla, quasi mistica, una villa si staglia maestosa su un isolotto selvaggio, in uno dei luoghi più incantevoli al mondo: la Grande barriera corallina australiana.
Grande barriera corallina australiana, una villa immersa in un paradiso incontaminato
La Grande Barriera Corallina, patrimonio dell’UNESCO, è uno dei siti naturali più spettacolari al mondo che si estende per oltre 2.000 km lungo la costa del Queensland, Australia. Un esempio di natura maestosa, che affascina e stupisce. Un territorio che, seppur unico nella sua bellezza, conserva ancora quei tratti rurali e selvaggi che poco si adattano alla vita contemporanea, ma perfetti per gli animi più intrepidi, che non si lasciano intimorire dalle ostilità che nasconde questo luogo. È il caso di Steve Wilson – imprenditore australiano appassionato di snorkeling – che si è lasciato incantare da questo spettacolo naturale e ha deciso di costruire qui, a Lizard Island, una casa a picco sul mare. «L’isola fu chiamata così dal capitano James Cook nel 1770, dopo aver notato la quantità di varani presenti sull’isola. Qui tutto è poesia: acque cristalline, spiagge di sabbia bianca e il calore del sole tropicale», racconta il proprietario, che ha un rapporto speciale con questa terra, poiché fu proprio il padre, per primo, a sviluppare il progetto del sito originale sul quale Steve ha poi costruito la casa. «La prima volta che ho visitato l’isola ero molto giovane; fu un’esperienza emozionante che porterò con me per tutta la vita», continua Steve.
Tutt’uno con la natura
La conformazione geologica e la vita marina della Grande Barriera Corallina sono stati la prima fonte d’ispirazione del progetto, culmine di un rapporto di lunga data tra l’architetto James Davidson – direttore di JDA Co. – e il cliente. Infatti il proprietario ha impiegato quasi 30 anni per completare la casa, a causa di un lungo processo di approvazione. «Il compito era quello di creare la più grande casa al mondo affacciata sulla barriera corallina; la struttura doveva avere l’aspetto di una sorta di rovina del passato», fil rouge che lega anche l’interior design e l’uso dei materiali. All’esterno la casa presenta un involucro in cemento armato e lastre di rame perforate, che sono state scelte non solo per le loro qualità estetiche, ma soprattutto per la funzionalità; «il luogo, seppur suggestivo, nasconde molte intemperie, venti ciclonici e condizioni climatiche difficili, per questo la casa è stata progettata col fine di riparare e proteggere anche in situazioni estreme», racconta l’architetto.
La posizione remota e altamente sensibile dal punto di vista ambientale, ha richiesto una grande ingegnosità, limitando l’impatto ambientale e al tempo stesso, assicurando una struttura forte e durevole. «La casa è stata progettata in modo splendido, estetica e funzionalità sono stati due punti chiave», dice Steve. Inoltre, per proteggere la barriera corallina durante la costruzione, i materiali sono stati consegnati su un pontone in mare aperto, così da lasciare intatto il paesaggio sottostante. «La pianta architettonica ricorda le razze che nuotano in questo mare, a pochi metri di distanza da noi. Le strette finestre a fessura a sud e a ovest richiamano alle branchie e sono perfettamente posizionate per far entrare la brezza marina così da creare ventilazione all’interno anche nelle giornate più calde», racconta l’architetto.
I materiali come fil rouge
Al piano terra, la Garden Room unisce senza soluzione di continuità l’interno e l’esterno attraverso l’uso del pavimento in pietra. Il legno di palissandro e i materiali in rame conferiscono calore alla casa e fungono da tela neutra per far risaltare i colori vibranti dello spettacolare ambiente naturale. Nel salone, una grande isola da cucina in quarzite smeraldo è protagonista dell’ambiente, con sottili tonalità di verde che completano le sfumature dell’esterno e della barriera corallina al di là della casa.
Al piano superiore, invece, un pavimento in cemento brunito e lucidato rende omaggio al ripiano in granito sul quale è stata costruita la casa. Una scala centrale curva funge da trait d’union fornendo un collegamento tra tutti i livelli. Guardando verso il cielo mentre si salgono le scale, si scorge un grande oculo che consente di seguire i movimenti del sole e della luna. Una terrazza sul tetto e una spa completano la casa e offrono una vista a 360° sul paesaggio. «La mia stanza preferita è la camera da letto all’ultimo piano che affaccia sul Cooks Look – il punto più alto dell’isola –, nonostante sia l’unica delle tre camere che non guarda verso il mare. Affacciandomi dalla finestra immagino ciò che provò il Capitano Cook quando vide per la prima volta Lizard Island nel 1770», conclude Steve che, come un vero esploratore alla scoperta di territori meravigliosi, dopo un viaggio durato più di 35 anni, può finalmente godersi quello che oggi è il suo posto del cuore.