La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin a proposito dell’invasione dell’Ucraina. Il tribunale dell’Aia ha accusato il capo del Cremlino di essere responsabile dei crimini di guerra che le sue truppe hanno commesso in Ucraina.
Putin, ha spiegato la Cpi, è accusato del “crimine di guerra di deportazione della popolazione” e di “trasferimento illegale della popolazione”, in particolare bambini dalle aree occupate dalle truppe di Mosca in Ucraina dall’inizio della guerra. “Ci sono fondate ragioni”, si legge nel comunicato dall’Aja, “per ritenere che Putin abbia responsabilità penali individuali per i crimini sopra menzionati”.
I giudici della Cpi hanno spiccato un mandato di arresto anche per la commissaria russa per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, accusata degli stessi crimini. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Kiev stima che siano oltre 16 mila i bambini trasferiti forzatamente in Russia o nelle zone occupate.
In precedenza, gli inquirenti delle Nazioni Unite avevano stabilito che la deportazione forzata di bambini ucraini equivaleva a un crimine di guerra. La Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sull’Ucraina ha affermato che vi sono prove del trasferimento illegale di centinaia di bambini ucraini in Russia.
Il rapporto della Commissione afferma che la Russia ha commesso anche altri crimini di guerra in Ucraina, tra cui attacchi a ospedali, torture, stupri e omicidi volontari. La Russia ha ripetutamente negato di aver commesso crimini durante quella che chiama “operazione militare speciale”.
“La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente Putin per i crimini di guerra con la deportazione e trasferimento di bambini dai territori occupati dell’Ucraina alla Russia. La Corte penale internazionale scrive che ‘vi sono basi ragionevoli per credere che Putin abbia la responsabilità individuale per questi crimini’. La gravita’ dei crimini e la dichiarazione della Cpi parlano da soli”, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un punto stampa a Skopje con il presidente della Macedonia del Nord, Stevo Pendarovski.
“Si tratta di un’importante decisione della giustizia internazionale e per il popolo ucraino. Noi abbiamo sempre detto chiaramente in Ue che i responsabili dell’aggressione illegale contro l’Ucraina devono essere portati alla giustizia. E questo mandato è solo l’inizio nel processo di giustizia contro i leader russi per i crimini e le atrocità commessi in Ucraina. L’Unione europea apprezza e sostiene il lavoro della Corte penale internazionale e le sue inchieste. Non ci può essere impunita’”, ha concluso.
Medvedev: mandato d’arresto contro Putin è carta igienica
“La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin. Non c’è bisogno di spiegare dove dovrebbe essere usato questo documento”. Lo scrive su Twitter il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, aggiungendo un emoji della carta igienica.
Mosca: le decisioni della Corte non hanno nessun significato
Immmediata la risposta della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto divista legale”.