Insieme hanno dato vita a uno spazio di 680 metri quadrati a cui si accede attraverso un montacarichi industriale. Il gallerista paragona il progetto residenziale ai livelli di un archivio Photoshop, «o agli strati di una cipolla», scherza. Il primo strato è l’architettura esistente, il secondo si riferisce all’intervento artistico e funzionale di Santomà, che integra la casa con la galleria, e il terzo è il lavoro del proprietario, in veste di collezionista e gallerista di mobili di design distribuiti liberamente nei vari ambienti.
Travi di ferro concave attraversano il soffitto come fossero le costole di una balena, qualcosa, apparentemente, di insolito nell’architettura di Barcellona. Un giardino d’inverno, accanto alla cucina, delimita lo spazio centrale a est della casa, a cui fa da contrappunto uno degli elementi fondamentali del progetto: un padiglione freestanding che ospita la dressing room e i bagni e che, a sua volta, funge da elemento divisorio tra la galleria e gli spazi privati. Santomà è un creativo che lavora su progetti di tutte le dimensioni con la stessa curiosità, creando e concependo lo spazio come un gioco di volumi in cui sono sempre presenti elementi quasi scultorei o scenografici.
In tutta la casa si respira lo spirito nomade del suo proprietario. «Sono un collezionista da che ho memoria, e ho sempre considerato i pezzi che compongono la casa in modo mutante, con una percezione di cambiamento. Non cerco un effetto decorativo, né ambienti che vivano in funzione di ogni singolo pezzo, ma voglio che la casa diventi un terreno di sperimentazione, in cui gli oggetti vanno e vengono costantemente».
Da collezionista di rango, arredi e opere distribuiti nelle stanze della casa di Sendino sono collegati tra loro in modo quasi viscerale. È un mix di tutte le cose per le quali sente una predilezione: il design di grandi architetti brasiliani e latino-americani come Barragán, Lina Bo Bardi o Geraldo de Barros, il suo gusto per i mobili più radicali o postmoderni, come quelli di Gaetano Pesce, alcune opere di scultori come Roberto Matta o Mario Ceroli… «Mi ha sempre interessato il modo in cui l’artista si avvicina al design come qualcosa di affine al proprio lavoro, e mi piace anche puntare sulla contemporaneità, perché la casa sia testimone del momento attuale e mantenga viva la pulsione dell’oggi, dell’adesso», spiega Sendino.
Side Gallery aprirà a breve una terza sede a Madrid, nella Casa La Macarrona, l’iconica dimora che Fernando Higueras costruì a Somosaguas in omaggio alla famosa cantante di flamenco. Il mondo dell’arte e del design spagnolo attende con ansia l’arrivo nella capitale del gallerista Luis Sendino, e Guillermo Santomà si è già messo all’opera.