Bergamo. “C’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente”. La frase di Giorgio La Pira, tra i legislatori all’Assemblea Costituente nelle file della Democrazia Cristiana, accoglie i visitatori nella nuova sede provinciale e dei servizi delle ACLI di Bergamo. Una frase che si riflette in una memoria proiettata nel futuro.
“La sfida delle ACLI, in ottant’anni di storia, è quella di affrontare il futuro – spiega Daniele Rocchetti, presidente dell’associazione, in occasione dell’inaugurazione della sede, martedì 21 marzo. Inaugurazione del rinnovato edificio (sede anche di CAF ACLI e ACLI Casa), sempre in via San Bernardino, che va di pari passo ad un impegno costante delle ACLI nella progettualità, “che non si rassegna di fronte alle ingiustizie – continua Rocchetti – e che, con le radici del cattolicesimo democratico, vuole dimostrare ancora oggi l’umanità del vangelo”.
Uno sguardo al futuro che rimane fondamentale anche secondo Maurizio Bergamini, presidente di ACLI Service e Patronato ACLI: “L’inaugurazione di una sede è, prima di tutto, una promessa che guarda al futuro. Uno sguardo attento alle complessità ed alle esigenze che cambiano, uno sguardo che, prima di tutto, deve essere vicino alle persone”.
Vicinanza come attenzione alla comunità, come spiegato anche da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo: “Oggi stiamo inaugurando un edificio che si trova nel cuore di un quartiere popolare della città, ulteriore segno di come le ACLI siano dentro la comunità e di come si prendano cura della stessa. Cura che rimane un compito importante – spiega Gori – , elemento che è anche uno dei temi portanti di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Cultura che è cura, ma anche vicinanza ai temi del lavoro e ad un futuro di giovani che guardino alla pace, come insegna anche la rassegna Molte Fedi. Cambiare sede significa cambiare casa, in un certo senso, e quindi guardare al futuro”.
Ai giovani delle ACLI guarda anche il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi: “In un contesto come questo, capace di mettere la persona al centro, credo che l’impegno dei giovani sia fondamentale. Un impegno che significa mettersi in gioco, donandosi agli altri e facendo in modo che la collettività diventi comunità. Non solo il futuro è dei giovani, ma anche lo stesso presente in cui viviamo”.
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Inaugurata la nuova sede provinciale Acli
Al passato, ma soprattutto al futuro, guarda anche Monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. “In questo edificio rinnovato, vedo la rappresentazione della storia che continua. Le ACLI hanno sempre rappresentato uno stimolo, qualcosa di generativo per la comunità cristiana, una rappresentazione significativa di come, da cristiani, stiamo e ci impegniamo nel mondo del lavoro”.
Una storia che continua, ma spesso si interroga, sul lavoro del presente.
“Il lavoro non solo è importante, ma è anche parte naturale ed integrante della nostra vita – continua il vescovo – Avverto la necessità di considerare la dignità delle persone povere ed impoverite. Il mondo del lavoro deve, in maniera particolare, essere in grado di guardare anche alla dignità delle persone”.
Continua quindi il lavoro delle ACLI, come un incessante sforzo verso la primavera. Uno sforzo che è moto, ricerca e, soprattutto, impegno.
“Viandante, sono le tue impronte / il cammino, e niente più / viandante, non c’è cammino / il cammino si fa andando”.
Versi di Antonio Machado, poeta spagnolo, citato dal presidente Rocchetti. Un cammino che, per le ACLI, si fa andando, un movimento continuo, di un inverno apparente, che anela alla primavera.
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