Bergamo Jazz 2023: debutto d’oro per la Panorchestra – BergamoNews

Bergamo. “Signora mi spiace, ma i biglietti per le prossime serate sono completamente esauriti”. “Ma come?! Non ci sono più posti liberi per tutti e tre i concerti?”.

Inizia così la maratona di concerti serali nei teatri cittadini della 44esima edizione di Bergamo Jazz. Le persone, in fila alla biglietteria del teatro Sociale di città alta, aspettano di entrare. Alcune provano ad accaparrarsi i biglietti dei concerti in programma venerdì, sabato e domenica al teatro Donizetti ma rimangono delusi: sono tutti sold-out.

L’appuntamento di giovedì 23 marzo al Sociale ha riscosso grande successo: colpisce il debutto della Panorchestra, una formazione nata in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura italiana 2023.

Il teatro è pieno. A fare gli onori di casa sono Maria Pia De Vito, direttrice artistica di Bergamo Jazz, e Roberto Valentino, assistente alla direzione artistica e ufficio stampa. Insieme presentano la prima formazione della serata: Joey Baron, Bram De Looze e Robin Verheyen. Insieme sono i MiXMONK.

Panorchestra

Bram De Looze e Robin Verheyen, compositori ed esecutori di altissimo livello, sono tra le figure più importanti della scena jazzistica belga contemporanea. I due condividono anche la passione per la musica del leggendario Thelonious Monk, di cui hanno suonato il repertorio in duo per molti anni. Monk, del quale lo scorso anno sono ricorsi i quarantaquattro anni dalla morte, non ha di certo bisogno di presentazioni: pianista e compositore che ha fatto la storia del jazz, autore di brani intramontabili come “Round Midnight”.

Al duo sofisticato si è poi aggiunto Joey Baron, un fuori classe della batteria dallo stile unico. La sua solarità è contagiosa. Di lui David Bowie disse: “I metronomi tremano per paura di Joey Baron, è così stabile”. Bowie non è l’unico grande con cui ha collaborato: Michael Jackson, Enrico Rava, Tony Bennet, John Zorn.

MiXMONK, oltre ad essere il nome della formazione, è il titolo del primo album del trio, eseguito sul palco del Sociale, interpretazioni creative di canzoni di Monk si mescolano a composizioni.

Nella pausa tra primo e secondo set Nadia Ghisalberti, assessora alla cultura del Comune di Bergamo, e Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti, introducono l’entrata in scena della Panorchestra, nata da un’idea del sassofonista Tino Tracanna.

Panorchestra

Nove musicisti (Massimiliano Milesi, sax tenore; Gianluca Zanello, sax alto; Federico Calcagno, clarinetti; Paolo Malacarne, tromba; Andrea Andreoli, trombone; Alfonso Santimone, pianoforte, tastiere; Tino Tracanna, sax tenore e soprano; Giulio Corini, contrabbasso; Filippo Sala batteria), i migliori talenti del jazz tra Bergamo, Brescia e Milano, e un ospite d’eccezione: Jonathan Finlayson, trombettista apprezzatissimo a livello internazionale. Solista affermato che vanta collaborazioni con Steve Coleman, l’ensemble del leggendario Muhal Richard Abrams e il famoso ottetto di Steve Lehman. “In due giorni di prove Jonathan è diventato uno di noi”, ha commentato Tino Tracanna.

Insomma, l’esordio della Panorchestra è invidiabile: l’energia di una big band, la compagnia di una guest star, l’emozione del debutto.  L’orchestra ha eseguito un ricco repertorio, arrangiato da Alfonso Santimone, spaziando da brani del repertorio jazzistico fino a composizioni di alcuni membri della formazione: “Injera Calling”, “Acamora” di Massimiliano Milesi; “L’Indice di Alfredo” e “Avidi Bastardi” di Tino Tracanna; “Riding a Photon” di Alfonso Santimone.

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