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Buon compleanno Wikipedia! 22 anni di informazione libera

Il 15 gennaio l’enciclopedia online più grande al mondo Wikipedia ha spento 22 candeline e, si stima che, tra 100 anni potrebbe contenere il 100% della conoscenza umana.

Wikipedia

Strumento di conoscenza libera, primo punto di accesso alle informazioni per persone da tutto il mondo, con oltre 23 milioni di voci uniche in oltre 300 lingue, questa è Wikipedia – l’enciclopedia online, libera e collaborativa più grande al mondo – che il 15 gennaio ha compiuto 22 anni.

Andata online per la prima volta il 15 gennaio 2001, la piattaforma, sin dalla sua nascita, ha come obiettivo raccogliere, descrivere e condividere liberamente la somma della conoscenza umana offrendo uno strumento aperto, collaborativo e immediato a studenti, insegnati, ricercatori, curiosi cittadini di tutto il mondo.

A 22 anni dalla sua nascita, su Wikipedia sono presenti 23 milioni di voci. Considerando che ne servirebbero 120 milioni per mappare tutto il sapere umano, ad oggi, quasi il 20% è disponibile gratuitamente sull’enciclopedia online. Una percentuale che, confermati i ritmi attuali, potrebbe raggiungere il 100% tra 100 anni.

Il compleanno di Wikipedia è l’occasione per ringraziare ogni anno tutti i volontari che sostengono la conoscenza libera e contribuiscono con il loro sapere e la loro energia a questo sito, a tutti i progetti Wikimedia e a OpenStreetMap. Nel 2001 nessuno avrebbe mai immaginato che Wikipedia sarebbe diventata 22 anni dopo uno strumento tanto importante da generare un traffico sulla piattaforma pari a 1,7 miliardi di accessi unici mensili”, commenta Iolanda Pensa, Presidente di Wikimedia Italia. “Oggi sono quasi 300.000 i volontari attivi ogni mese, in oltre 300 versioni linguistiche, per un flusso di 345 modifiche al minuto. Un impegno straordinario al servizio di tutti e che, guardando all’Italia, ci ricorda quanto questo sforzo potrebbe essere sostenuto da immagini del patrimonio culturale in pubblico dominio senza restrizioni, dalla libertà di panorama e dal pieno accesso ai dati aperti delle pubbliche amministrazioni e della ricerca”.

Wikipedia in italiano: l’importanza della diversità

La comunità di Wikipedia in lingua italiana è composta da oltre 2 milioni di utenti registrati che danno vita a una fucina di idee e discussioni circa la rilevanza enciclopedica delle informazioni, l’ampliamento delle voci, la revisione o la creazione di nuove prestando tempo e attenzione nella gestione dei vandalismi.

Alessio Melandri, volontario di Wikipedia e socio di Wikimedia Italia, esperto di dati, ha condotto uno studio sulle voci dell’enciclopedia online. Su Wikipedia in italiano oggi sono 1,8 milioni le voci presenti, di queste l’81% è presente anche in altre lingue.  Ogni edizione linguistica ha infatti tra il 10% e il 35% di voci esclusive, che si possono definire “conoscenza unica” condividendo la restante percentuale con altre edizioni linguistiche.

Nello specifico, Wikipedia in italiano condivide il 37% di voci con Wikipedia in inglese, il 27% di voci con Wikipedia in francese e il 23% di voci con Wikipedia in tedesco. Il fatto che ogni edizione linguistica possieda una parte di “conoscenza unica” e non sia una semplice traduzione di Wikipedia in inglese dimostra come sia fondamentale coltivare e incoraggiare la diversità anche su Wikipedia, per descrivere al meglio tutto quello che si può conoscere.

Il fascino è una delle ragioni per cui amiamo Wikipedia”, spiega Alessio Melandri, volontario di Wikipedia e socio di Wikimedia Italia, “più conosci, meno conosci.  Definire un numero da raggiungere, che stabilisca la somma della conoscenza umana è estremamente sfuggente. Continuano a nascere persone interessanti e continuiamo a creare canzoni, film, opere d’arte e libri, oltre a teorie e movimenti, per non parlare dello sforzo costante nel migliorare la qualità delle voci esistenti. Sebbene per un wikipediano possa essere un sogno giungere ad un’enciclopedia completa, magari tra cent’anni, mi auguro che qualche brandello di conoscenza ci sfugga sempre tra le dita, per poterne continuare la ricerca”.

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