Secondo BizAway la gestione digitale delle trasferte è la scelta giusta per sopperire agli aumenti delle spese del settore del business travel.
Le trasferte aziendali, rispetto al 2021, sono cresciute del 70% nel 2022 e si prevede un’ulteriore crescita del 25% per il 2023. Questi i dati dell’Osservatorio Business Travel che sottolinea anche quanto, tutte le aziende, stiano per affrontando una pesante influenza dell’inflazione sui bilanci, che limita ancora troppo spesso le scelte legate alle trasferte. Di conseguenza, le aziende hanno sì ricominciato a viaggiare, ma concentrandosi soprattutto sulle trasferte indispensabili e nazionali.
“L’aumento dei costi del carburante è andato sicuramente ad inficiare sulla ripartenza del settore aereo, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti internazionali – commenta Alice Brancaleoni, Head of Service di BizAway – I voli nazionali invece hanno risentito meno dell’inflazione grazie alla concorrenza con treni e auto a noleggio, quest’ultime avvantaggiate dai prezzi controllati dal carburante. Non è un caso infatti che l’auto sia oggi il mezzo preferito per le trasferte aziendali, con un aumento del +7% rispetto al periodo pre pandemia”.
Business travel: servono efficienza e processi più snelli
Non sempre però è possibile organizzare una trasferta restando nella propria nazione e muovendosi esclusivamente in auto. Ecco perché le aziende necessitano d’individuare nuove strategie per migliorare la propria efficienza e snellire i processi.
“La digitalizzazione è una grande risorsa a disposizione delle aziende per combattere l’inflazione in quanto consente di rendere i processi di organizzazione del business travel e di prenotazione più snelli, riducendo le comunicazioni preliminari”, afferma Luca Carlucci, CEO e Co-Founder di BizAway. “L’Osservatorio del Business Travel ha evidenziato infatti che l’83% delle aziende per sopperire agli aumenti delle spese ha optato per l’investimento in strumenti digitali e consulenti di viaggio esperti”.
La risposta è nella digitalizzazione
Tali strumenti, anche se spesso ancora motivo di diffidenza, si stanno rivelando fondamentali per la ripresa del settore. Nella lista delle necessità delle aziende al primo posto appaiono il risparmio e la flessibilità delle tariffe (73%), seguiti da soddisfazione dei dipendenti (43%), trasparenza nei prezzi (29%), sicurezza (27%) e sostenibilità (19%).
