Greta Thunberg, che si è unita venerdì agli attivisti, dice che la Germania «si sta rendendo ridicola»

Migliaia di persone, circa 10mila, sabato hanno manifestato nel paese di Lützerath, nello stato tedesco del Nord Reno-Westfalia, contro le operazioni di sgombero cominciate giovedì di un gruppo attivisti ambientalisti che ormai da mesi aveva occupato il piccolo paese. Gli attivisti stavano protestando contro l’espansione della locale miniera di carbone di Garzweiler, che comporterà fra le altre cose la demolizione integrale del paese per fare posto alle cave dove estrarre carbone.

La maggioranza dei manifestanti che hanno partecipato alla manifestazione di oggi è pacifica, ma secondo quanto riferito dai giornali tedeschi e dalla polizia locale alcune persone mascherate si sono unite alle proteste e hanno lanciato razzi, petardi e pietre e hanno attaccato il cordone di agenti schierato per impedire ai manifestanti di raggiungere il paese. L’intervento della polizia è stato molto duro: gli agenti hanno usato manganelli e cannoni ad acqua. Si parla di diversi arresti e di persone ferite.

Per sgomberare del tutto Lützerath potrebbe volerci molto tempo. Gli ambientalisti hanno costruito decine di case sugli alberi, si sono nascosti nei lunghissimi tunnel sotterranei della miniera e imbozzolati in alcune amache costruite fra i pali della luce.

Venerdì ai manifestanti si è unita l’attivista ambientalista svedese Greta Thunberg. «È assurdo che tutto questo stia succedendo nel 2023», ha commentato parlando con alcuni giornalisti. «La scienza parla chiaro: dobbiamo tenere il carbone sottoterra. La Germania si sta davvero rendendo ridicola in questo momento».

La presenza di Thunberg ha dato ulteriore visibilità a una protesta che in Germania è finita su tutti i giornali e sta facendo litigare i Verdi e i gruppi ambientalisti di base.