Pupi Avati ha contestato le dichiarazioni di Gennaro Sangiuliano su Dante. Il regista è molto documentato sul Sommo Poeta, avendo fatto uscire da poco un film su di lui. All’Ansa ha commentato: “L’uscita di Sangiuliano? Sia detto senza alcuna polemica, un po’ pretestuosa. Nel senso che il valore di Dante, il motivo per il quale è sopravvissuto fino ad oggi e oltre oggi è la sua dismisura poetica, immensa, misteriosa, non certo la sua posizione politica. È anacronistica, visto che parliamo di 700 anni fa e di un contesto completamente diverso. Non la sua posizione politica né la sua omniscienza lo ha reso immortale, considerato il tempo medioevale, e neppure l’uso del volgare, ma semmai il volgare applicato ad una opera poetica cosi vasta“.
Il film
“Mi sono ben tenuto alla larga dall’attribuirgli una posizione politica. Alcuni dantisti lo hanno analizzato per le sue scelte, ma Dante ‘si mise in proprio’, disgustato da tutto e il periodo peggiore della sua vita al quale attribuisce le sue disgrazie furono i due mesi in cui fu priore ‘scendendo’ in politica. Se penso a Dante e all’ideologia non mi verrebbe mai in mente la destra, ma diciamo ad onore del vero che la visione delle cose del mondo di Dante è totalmente inapplicabile all’oggi, con un mondo davvero diverso“.