Un seduta in rattan con comodi cuscini, perfetta per accogliere e sostenere la schiena. L’affetto “protezione” è amplificato dalla forma di questa poltrona.
Courtesy Bottega Intreccio
Paramahansa Yogananda, maestro yogi, consigliava di trovare un angolino delle propria casa, dove stare al sicuro, e di sedersi nella posizione del loto, a gambe incrociate nel loto completo ( la posizione si chiama padmasana). Per farlo comodamente, senza il rischio di sforzare le anche se non si è troppo abituati, sono d’aiuto dei cuscini da posizionare sotto le cosce o sotto gli ischi. Una stuoia di legno e pelle o un tappeto non troppo morbido sono l’ideale come base.
In ginocchio, proteggendo le articolazioni
Nella pratica zen ci si può anche inginocchiare, nella posizione seiza, per intendersi quella dei giapponesi, usando magari una panca da meditazione. Di solito si consiglia di restare seduti o in ginocchio per mantenere un certo stato di “vigilanza”. Ma si può anche restare sdraiati, con le gambe piegate e sollevate parallele tra di loro, coi piedi per terra.
Meditare nel verde è ottimale, come ricorda Gayatru Devi: “Praticare nella natura è bellissimo perché puoi utilizzare profumi, colori e rumori come portali per entrare nello spazio meditativo, in modo da percepire ancora di più la sensazione di connessione con il tutto, che è poi lo scopo ultimo di tutte le pratiche contemplative”.
Courtesy Westwing
La parola a Gayatri Devi, esperta di meditazione, yoga e pratiche restorative
Ma quali sono gli angoli migliori per meditare nella propria casa? Anche qui di sicuro c’è una componente soggettiva, e non tutte le abitazioni hanno spazi con verde, grandi vetrate o elementi d’acqua, tutti fattori che aiutano la meditazione. Come spiega Gayatri Devi, Direttrice e Fondatrice del Festiva di Yoga YaMM, insegnante di yoga e di meditazione: “Il tipo di meditazione dipende dal tipo di “ancoraggio”: ovvero l’oggetto (può essere un mantra, un’emozione, il respiro, una candela, un’icona) che usi per entrare in meditazione è come un’ancora della tua attenzione. Quell’oggetto è quello che definisce il “modo” in cui mediti. Ma lo scopo vero della meditazione è scindersi da questo oggetto _ ecco perché si può meditare ovunque – e entrare in uno spazio indefinito. La meditazione è uno strumento prezioso, che dovrebbe far parte integrante della nostra quotidianità, anche perché, assieme allo yoga, può contribuire a migliorare stati di ansia o di burn-out, aiutando il sistema nervoso a regolarizzarsi”.
A casa ci si sente al sicuro
Ecco cosa può essere utile, anche in un appartamento in città, per iniziare a meditare. “Anzi, a casa propria, di solito, ci si sente al sicuro. E questa è una componente fondamentale per iniziare la pratica”, continua Gayatri Devi. “Ovviamente la luce gioca un ruolo importante: può essere la luce dell’alba, quella di una candela, quella che filtra da una grande finestra nel primo mattino. E quindi, sì al salone come luogo per meditare, ma sì anche alla camera da letto: aprite le finestre prima, fate cambiare l’aria. Se siete fortunati magari avete anche un bel panorama davanti a voi. A questo punto scegliete la vostra “seduta” preferita. Potete anche sdraiarvi supini a terra, in shavsana. Lo Yoda Nidra è in realtà una forma di meditazione, io la chiamo ”meditazione per pigri”, e più si è rilassati meglio è. Procuratevi un piccolo cuscino che vi sostenga la testa, e tenete vicino a voi una coperta o un telo per coprirvi, potreste avere freddo. Il tocco da esperto: un eye-pillow!”.