Doppietta Red Bull nel GP dell’Arabia Saudita: a Jeddah vince Sergio Perez che era scattato dalla pole position. Il messicano precede Max Verstappen (in rimonta dall’ottava fila) che è leader del Mondiale grazie al giro più veloce della gara

  1. Sergio Perez (Red Bull)
  2. Max Verstappen (Red Bull) a 5″355
  3. Fernando Alonso (Aston Martin) a ​20″728
  4. George Russell (Mercedes) a 25″866
  5. Lewis Hamilton (Mercedes) a 31″065
  6. Carlos Sainz (Ferrari) a 35″876
  7. Charles Leclerc (Ferrari) a 43″162
  8. Esteban Ocon (Alpine) a 52″832
  9. Pierre Gasly (Alpine) a 54″747
  10. Kevin Magnussen (Haas) a 1’04″826
  11. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri) a 1’07″494
  12. Nico Hulkenberg (Haas) a 1’10″588
  13. Guanyu Zhou (Alfa Romeo) a 1’16″060
  14. Nyck de Vries (Alpha Tauri) a 1’17″478
  15. Oscar Piastri (McLaren) a 1’25″021
  16. Logan Sargeant (Williams) a 1’26″293
  17. Lando Norris (McLaren) a 1’26″445
  18. Valtteri Bottas (Alfa Romeo) a 1 giro

Fernando Alonso, al suo podio numero 100 in Formula Uno: qui si fa la storia di questo sport. Male, decisamente male la Ferrari. In Arabia come in Bahrain, tanto per spiegare a tutti quali siano le gerarchie della Formula Uno 2023. Sergio Perez approfitta del 15simo posto in qualifica di Max Verstappen per conquistare a Jeddah la quinta vittoria della sua carriera. Ora il messicano in classifica piloti ha un solo punto meno di Verstappen, che finisce dietro di lui sul circuito di Jeddah. L’olandese recupera facile, sorpasso dopo sorpasso, fino al 37simo dei 50 giri totali, qaundo è già secondo. Poi il team radio della paura del campione del mondo: “Sento lo stesso rumore delle qualifiche”, quando l’olandese è stato costretto a fermarsi in Q2 per un problema a un semiasse. Il muretto Red Bull gli chiede di mollare il colpo e di non inseguire più il successo, lui non risponde per ben quattro volte (magari ha staccato l’auricolare, per non sentire), non rispetta l’ordine e tira al massimo. Così come Perez, che quel punto, a sua volta, non ascolta il suo ingegnere di pista e va come se non ci fosse domani. Siamo alle (velocissime) comiche via radio, con Verstappen che chiede quale sia il giro più veloce, per conquistare il punto aggiuntivo, e al muretto rispondono: “Non ci interessa” e tacciono, senza dare l’informazione al campione del mondo. Che, col suo solito modo di fare, all’ultima tornata spara un tempo da qualifica, conquista quel punticino e quindi la leadership del Mondiale. 

Male, molto male le Ferrari, ad ora quarta forza del Mondiale, dopo Red Bull, Aston Martin e, appunto, Mercedes: sesto Sainz, settimo Leclerc, che al 34simo giro perde la pazienza e chiede di poter passare. Ma Sainz mantiene sempre ben più di un secondo di vantaggio e ha gioco facile nel ripondere al box: “Fatelo arrivare in zona Drs e io farò il mio”. Mai successo.