Famiglie Arcobaleno, nessuna apertura dal prefetto. La rabbia delle associazioni: “Non capiscono che i nostri figli sono discriminati”

“I nostri figli sono discriminati e purtroppo non siamo riusciti a farlo comprendere al prefetto con cui abbiamo avuto un lungo incontro questo pomeriggio”. Angela Diomede, referente regionale per la Lombardia dell’associazIone delle Famiglie Arcobaleno, non nasconde la sua amarezza uscendo da palazzo Diotti, in corso Monforte, dove ha avuto un incontro col prefetto di Milano, Renato Saccone.

Assieme a lei altre cinque persone di due delle altre sigle (I Sentinelli e Cig Arcigay) che hanno promosso il grande presidio del 18 marzo in piazza della Scala. Un’iniziativa che ha richiamato almeno diecimila manifestanti contrari alla sospensione delle trascrizioni degli atti di nascita all’estero dei figli delle coppie omogenitoriali. Una decisione imposta al sindaco Beppe Sala dopo una circolare dello stesso prefetto Saccone, che ha trasmesso le indicazioni venute dal Governo Meloni.

“Non abbiamo avuto nessun tipo di soddisfazione – spiega Diomede – E’ stata una  interlocuzione pacifica e di stima reciproca, ma il prefetto non ha fatto nessun tipo di dichiarazione sui nostri bambini senza diritti. Si è tirato indietro quando gliel’abbiamo chiesto. E noi capiamo che non competa a lui, ma non ha avuto parole di conforto per le famiglie arcobaleno”, sottolinea.

“Il dialogo è stato aperto e tranquillo – continua Diomede – Abbiamo fatto notare la grande discriminazione che subiscono i nostri bambini, dato che nella circolare si parla solo delle famiglie omogenitoriali. Insomma, anche le coppie etero ricorrono alla maternità per altri all’estero, ma la circolare è tutta concentrata su di noi, anche se le Sezioni Unite si sono pronunciate sulla “Gpa” all’estero in senso lato. Il prefetto con la sua circolare ha di fatto messo nel mirino solo le nostre famiglie, anche se la giurisprudenza ha portato avanti un discorso generale sulla gestazione per altri. Il prefetto ha ammesso che questo vocabolario non è stato particolarmente felice, perché ha compreso le nostre argomentazioni. Il dialogo andrà avanti, ci rivedremo nei prossimi mesi sicuramente. Abbiamo apprezzato molto la sua disponibilità a parlare con noi e ad ascoltare le nostre istanze. Manca una legge ed è necessario che il Parlamento si prenda l’impegno subito di legiferare in merito perché non possiamo più aspettare.”
 

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“Il Prefetto ha sottolineato in più occasioni la natura non politica della circolare, ma riteniamo che però questa azione abbia avuto un impatto politico devastante sulla vita delle famiglie omogenitoriali”, aggiunge Luca Paladini, portavoce de I Sentinelli di Milano. “Il Prefetto si prende l’impegno di riferire i punti che abbiamo sollevato al Ministero dell’Interno. Il tavolo con il Prefetto rimane aperto e sicuramente continueremo a tenere alta l’attenzione sul tema.” conclude Alice Redaelli, Presidente CIG Arcigay Milano. Lo stop alle trascrizioni ha effetti sulla vita delle famiglie e dei loro figli e figlie, le associazioni promettono di andare avanti

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