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Guè è il protagonista del numero di marzo di GQ Italia

Guè, il rapper italiano reduce dal successo del suo ultimo album, Madreperla, si racconta a 360 gradi a GQ Italia parlando di libertà, industria, musica, futuro e crescita personale. 
«Per me, per riuscire ad avere successo devi essere famelico, devi avere
l’ansia di farcela. Non credo a cose come la meditazione e la serenità».

Guè protagonista della cover di GQ.  Foto Bogdan Plakov

Sul mercato musicale e sul fenomeno della viralità:
«Il mercato musicale e i gusti cambiano così velocemente, e sono così influenzati dal modo
in cui tutti consumiamo i prodotti culturali e i contenuti, che oggi forte spesso è sinonimo di
virale. Perché è la viralità il modo più veloce di fare i numeri. Tutti, quando esce un disco o
un artista, andiamo subito a vedere quanti follower ha, quanti ascolti sta facendo».
«Io sono sempre contento di vendere dischi, però alla fine tutta questa ricerca della viralità la
vivo un po’ come un tentativo di barare. Se per diventare virale come artista musicale inviti
un’influencer a casa tua, se vai a mangiarti il sushi con le TikToker, molti ci si sono
addirittura fidanzati, diventa un po’ un incubo, una roba distopica».

Su come in Italia sia visto l’hip hop:
«Succederà prima o poi, o almeno lo spero, che un qualche grande gruppo in Italia prenda
un Fabri Fibra o un Marracash, magari fra dieci anni, e lo metta a fare il direttore creativo di questo o quel brand o etichetta o altro. Perché l’hip hop “invecchi” bene anche da noi manca
questo, manca l’accettazione definitiva a livello corporate e industriale».

Sul rapporto con i soldi:
«Io la prima casa di proprietà l’ho comprata circa quindici anni fa. Avevo già fatto dischi, fra
cui PES coi Club Dogo, quindi ero già conosciuto, eppure inizialmente non volevano darmi il
mutuo. Poi però siccome frequentavo una di una banca me lo diedero. Pensa te».

L’intervista completa è disponibile su
https://www.gqitalia.it/show/article/gue-padrino-rap-italiano e sul numero di marzo di GQ
Italia in edicola dal 28 febbraio.

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