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Il toto Oscar 2023: chi vincerà in ogni categoria

Nonostante le voci che indicano Everything Everywhere All at Once come probabile vincitore in numerose categorie, fare previsioni sugli Oscar 2023 non è così facile come sembra. Certo, l’avventura della casa di produzione A24 è pronta ad aggiudicarsi un buon numero di statuette e almeno uno dei suoi attori è praticamente garantito. Tuttavia la concorrenza tra i suoi colleghi candidati all’Oscar è forte, a partire dal film che ha dominato ai BAFTA, Niente di nuovo sul fronte occidentale, fino ai fenomeni del botteghino Elvis, Top Gun: Maverick e Avatar: La via dell’acqua.

Agli Oscar di quest’anno le dimensioni sembrano contare: è un sollievo avere così tante pellicole di successo dopo la pausa pandemica, e in categorie come i migliori effetti visivi e il miglior sonoro, spesso vince lo spettacolo più maestoso. Tuttavia è consigliabile tenere d’occhio anche trionfi su scala minore, dall’allegoria dell’amicizia spezzata di Gli spiriti dell’isola all’incredibile studio sul personaggio di Tár, che sfiderà Everything Everywhere nella categoria della sceneggiatura originale. Chi ama l’alta tensione può rivolgersi a entrambe le categorie di attori e attrici protagonisti, ma anche a categorie artigianali come il miglior sonoro, dove le epopee belliche Top Gun: Maverick e Niente di nuovo sul fronte occidentale sfideranno il mosaico musicale di Elvis. E per quanto riguarda le canzoni originali, due gigantesche superstar si confronteranno con un numero di danza ad alta energia proveniente dall’India, e non si sa davvero chi vincerà.

Di seguito, ecco i nostri pronostici per i vincitori di tutte le 23 categorie degli Oscar. Naturalmente saremo ovunque durante la notte degli Oscar, con reportage dall’interno del Dolby Theatre e dalla festa degli Oscar di Vanity Fair, e potrete collegarvi al nostro stream live al termine della cerimonia gli Oscar per conoscere tutti i dettagli da addetti ai lavori che non troverete da nessun’altra parte.

MIGLIOR FILM

IL NOSTRO PRONOSTICO: Everything Everywhere All at Once
Niente di nuovo sul fronte occidentale 
Top Gun: Maverick
Elvis
Gli spiriti dell’isola
The Fabelmans
Tár
Avatar: La via dell’acqua
Women Talking 
Triangle of Sadness

Sul campo da gioco c’erano molte promesse. Tár, Women Talking e Gli spiriti dell’isola hanno ricevuto da subito una buona accoglienza dalla critica; Elvis si è guadagnato l’adorazione di spettatori e votanti; Top Gun: Maverick e Avatar: La via dell’acqua sono stati dei successi al botteghino. Per un po’ è sembrato che The Fabelmans fosse il genere di film destinato a vincere in questa categoria, con una storia profondamente intrisa di cinema e diretta da un regista molto amato. Ha vinto anche il Globe per il miglior film drammatico. Ma con il progredire della stagione, si sono avuti alcuni sviluppi interessanti. Innanzitutto, partito in sordina, il dramma bellico in lingua tedesca di Netflix, Niente di nuovo sul fronte occidentale, ha iniziato a impennarsi nei consensi, facendo man bassa ai BAFTA e ottenendo nove nomination agli Oscar. Di colpo è diventato uno dei candidati più autorevoli all’oscar come miglior film. Ma non si può trascurare l’altro fenomeno di quest’anno: Everything Everywhere All at Once. Il film di A24 entra in gara con 11 nomination (più di qualunque altro film) e ha già vinto premi ai Critics Choice e ai Globes. Ma soprattutto, ha fatto poker aggiudicandosi il premio più importante ai SAG, PGA, DGA e WGA, cosa che nella storia è accaduta solo altre quattro volte (American Beauty, Non è un paese per vecchi, Millionaire e Argo). Tutti e quattro questi film avevano vinto come miglior film. E agli Independent Spirit Awards, lo scorso fine settimana, Everything Everywhere All at Once ha vinto in tutte le categorie in cui era candidato. Molti non se lo aspettavano: un film non riducibile al solo genere delle arti marziali, con un cast quasi interamente asiatico, non è esattamente ciò che ci si aspetta venga accolto con entusiasmo dall’Academy, ma è chiaro che ha conquistato Hollywood e domenica si porterà a casa il premio più importante, insieme a tanti altri. – Rebecca Ford

MIGLIOR REGISTA

IL NOSTRO PRONOSTICO: Daniel Kwan & Daniel Scheinert, Everything Everywhere All at Once
Ruben Östlund, Triangle of Sadness
Todd Field, Tár
Martin McDonagh, Gli spiriti dell’isola
Steven Spielberg, The Fabelmans

A un certo punto, durante questa stagione dei premi, è sembrato che per Steven Spielberg l’Oscar non fosse che una semplice formalità. Ma anche se il suo memorialistico The Fabelmans ha ottenuto ottime recensioni e vinto l’ambito People’s Choice Award al TIFF, lo scarso appeal del film presso gli spettatori e gli addetti ai lavori ha coinciso con la crescente venerazione per Everything Everywhere All at Once. Nella lista dei nostri pronostici si parlerà spesso dell’ondata di Everything Everywhere e di quanti sfidanti sia in grado di battere. In questa categoria in particolare, abbiamo forse il caso più evidente di un favorito che viene scalzato dai rappresentanti del fenomeno A24 – in questo caso, il duo di registi che ha già sconfitto Spielberg ai Directors Guild, ai Critics Choice Awards e non solo.  – David Canfield

MIGLIOR ATTORE

IL NOSTRO PRONOSTICO: Brendan Fraser, The Whale
Austin Butler, Elvis
Colin Farrell, Gli spiriti dell’isola
Paul Mescal, Aftersun
Bill Nighy, Vivere

Questa categoria è stata una delle più incerte della stagione, con tre attori che negli ultimi mesi si sono avvicendati alla guida  della corsa in momenti diversi. È emozionante vedere l’esordiente Paul Mescal e il veterano Bill Nighy entrambi nominati, anche se nessuna delle due interpretazioni ha avuto lo slancio sufficiente per garantirsi la vittoria. Colin Farrell ha iniziato la stagione aggiudicandosi il premio come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia (battendo Brendan Fraser). La carriera di Farrell ha avuto alti e bassi, ma sembrava che i votanti potessero essere pronti a celebrare gli alti dei suoi ultimi lavori, tra cui la sua interpretazione tragicomica di un uomo dolce e semplice in Gli spiriti dell’isola. Tuttavia, dopo la vittoria ai Globes, il suo slancio si è affievolito: l’attore ha perso il BAFTA a favore di Butler e il SAG Award a favore di Fraser. Le interpretazioni trasformative hanno spesso successo, come quella di Gary Oldman in L’ora più buia o Eddie Redmayne in La teoria del tutto, e quindi sembrava che Fraser, nei panni di un uomo di 600 chili in lutto, avrebbe guadagnato facilmente la testa, soprattutto per la sua potente storia di ritorno. Ma il fatto che il film sia stato accolto tiepidamente potrebbe compromettere le sue possibilità. Rimane l’«ingenuo» di questa stagione, Austin Butler, che ha catturato Elvis in modo così convincente da sembrare incapace di liberarsene completamente. La sua vittoria ai BAFTA è stata una grande sorpresa e il film è molto apprezzato dai votanti, che potrebbero quindi decidere di premiarlo. Sebbene sia facile cogliere il parallelo con la vittoria di Rami Malek per Bohemian Rhapsody, l’Academy non è nota per premiare in questa categoria gli esordienti. Quindi, nonostante la tiepida accoglienza ricevuta dal film, credo che l’Academy premierà Fraser sia per la sua performance sia per il duro viaggio che ha affrontato per arrivarci.  – R.F.

MIGLIORE ATTRICE

IL NOSTRO PRONOSTICO: Michelle Yeoh, Everything Everywhere All at Once
Cate Blanchett,Tár
Ana de Armas, Blonde
Andrea Riseborough, To Leslie
Michelle Williams,The Fabelmans

Il premio per la migliore attrice è stato a lungo un testa a testa molto combattuto. A parte la wild card Andrea Riseborough – e visto che tutta l’Academy sta facendo le sue valutazioni ad ampio raggio, direi di non perderci il sonno –, Cate Blanchett e Michelle Yeoh si scambiano l’entusiasmo da quando ha avuto inizio la stagione dei premi della critica , circa tre mesi fa. Al momento, i numeri sono a favore di Blanchett: ha vinto Critics Choice e BAFTA, gruppi unici di grandi e ampi  organi di voto, nonché la tripletta delle principali associazioni di critica cinematografica nazional. Ma nella corsa agli Oscar lo slancio è fondamentale: sia Yeoh che, soprattutto, il suo film, ne sono provvisti. Conquistando due vittorie consecutive ai SAG e agli Indie Spirits, che si sovrappongono all’Academy, Yeoh è stata comprensibilmente trascinata dai risultati trionfali di Everything Everywhere. È lei il volto del film, quindi se il film confermerà la serata positiva che ci si aspetta, avrà buone probabilità di entrare nella storia (in ritardo) come prima donna asiatica a vincere in questa categoria. – D.C.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

IL NOSTRO PRONOSTICO: Ke Huy Quan, Everything Everywhere All at Once
Brendan Gleeson, Gli spiriti dell’isola
Brian Tyree Henry, Causeway
Judd Hirsch, The Fabelmans
Barry Keoghan, Gli spiriti dell’isola

Il premio più facile da prevedere della serata e probabilmente uno dei primi consegnati in base alle passate tradizioni degli Oscar. I discorsi emozionanti e carichi di energia di Ke Huy Quan sono stati un punto di forza costante della stagione, e non vediamo l’ora di vederlo stringere la sua statuetta e raccontare l’inaspettata storia di ritorno che ha avuto inizio con Everything Everywhere. Per quanto riguarda la concorrenza, Barry Keoghan ha portato a casa il BAFTA e Judd Hirsch per un po’ è sembrato un concorrente temibile nella categoria. Ma a dispetto di tutta l’incertezza che regna nelle altre tre categorie di recitazione, questa, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, è quella di Quan.  – Kathey Rich

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

IL NOSTRO PRONOSTICO: Jamie Lee Curtis, Everything Everywhere All at Once
Angela Bassett, Black Panther: Wakanda Forever
Kerry Condon, Gli spiriti dell’isola
Stephanie Hsu, Everything Everywhere All at Once
Hong Chau, The Whale

La stagione è iniziata con una chiara favorita, Angela Bassett. Anche se Wakanda Forever, a differenza del suo predecessore, non ha ottenuto una nomination come miglior film, Bassett aveva comunque il sostegno necessario per vincere, sia per la sua interpretazione nel sequel sia come riconoscimento del suo decennale lavoro di attrice. Ha vinto il Globe ed è stata acclamata per tutta la stagione. Ma lo slancio si è indebolito di recente, quando Jamie Lee Curtis ha vinto il SAG Award e Kerry Condon il BAFTA. A questo punto il pronostico deve tenere conto di tutte e tre. Scegliendo Condon, i votanti potrebbero trovare il modo più semplice per rendere onore a Gli spiriti dell’isola, che probabilmente resterà a secco nelle altre categorie. Ma se si guarda ai SAG Awards, è dal 2010 che le sue vincitrici coincidono con quelle degli Oscar, a eccezione dell’edizione  2019, quando Emily Blunt vinse i SAG e Regina King l’Oscar. È piuttosto improbabile che un’altra categoria vada a EEAAO (e c’è la possibilità che Curtis si debba dividere i consensi con la sua compagna Stephanie Hsu), ma nel settore Curtis è molto amata, anche come supporter non ufficiale di questo film. – R.F. 

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

IL NOSTRO PRONOSTICO: Daniel Kwan & Daniel Scheinert, Everything Everywhere All at Once
Todd Field, Tár
Tony Kushner & Steven Spielberg, The Fabelmans
Martin McDonagh, Gli spiriti dell’isola
Ruben Östlund, Triangle of Sadness

Daniel Kwan e Daniel Scheinert hanno vinto ai Writers Guild lo scorso fine settimana confermando che i loro competitors candidati all’Oscar, Tár e The Fabelmans, non hanno alcuna seria possibilità di vincere. Rimangono in lizza quindi Triangle of Sadness e Gli spiriti dell’isola, non idonei a una candidatura ai WGA, come potenziali «disturbatori». Il primo, una black comedy satirica, è un film troppo piccolo e divisivo per conquistare un premio di prima categoria, mentre Martin McDonagh, autore di Gli spiriti dell’isola, è sembrato essere in corsa per un po’ di tempo, considerata la sua attitudine ai dialoghi coloriti e la sua vittoria ai BAFTA. Il problema, come per tutti gli altri candidati di questa stagione, è la forza di Everything Everywhere All at Once. Da Il discorso del Re a Spotlight, da Green Book a Parasite, questa categoria è spesso appannaggio del miglior film. Everything Everywhere è destinato a vincere più Oscar di tutti questi film, quindi la logica suggerisce che la sceneggiatura dei Daniels non possa perdere.  – D.C.

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

IL NOSTRO PRONOSTICO: Sarah Polley, Women Talking
Edward Berger, Ian Stokell & Lesley Paterson, All Quiet on the Western Front
Rian Johnson, Glass Onion: A Knives Out Mystery
Kazuo Ishiguro, Living
Ehren Kruger, Eric Warren Singer, Christopher McQuarrie, Peter Craig & Justin Marks, Top Gun: Maverick

Probabilmente, giusto o sbagliato che sia, possiamo iniziare eliminando i due sequel. Sebbene il seguito di Knives Out di Rian Johnson fosse stato indicato come un potenziale candidato alla  statuetta per il miglior film, ha finito per aggiudicarsi la nomination per la sceneggiatura come il suo predecessore (questa volta, trattandosi di un sequel, solo nella categoria non originale). La nomination per Top Gun: Maverick è stata una sorpresa, un’indicazione del forte sostegno di cui gode presso l’Academy, ma non ci aspettiamo che vada oltre. Rimangono quindi alcuni nomi di spicco. Kazuo Ishiguro è l’unico premio Nobel del gruppo e la sua nomination per la sceneggiatura decisamente toccante di Living indica quanto sia rispettato anche dall’Academy. Tuttavia, a nostro avviso, deve fare i conti con una concorrenza molto agguerrita. Niente di nuovo sul fronte occidentale ha ottenuto un enorme numero di nomination e l’adattamento del famoso romanzo di Erich Maria Remarque potrebbe rivelarsi la sua vittoria più importante. Molti pronostici propendono per questo film, ma noi abbiamo un debole per un vincitore recente: Sarah Polley, che secondo i nostri pronostici dovrebbe bissare la vittoria ai WGA per l’adattamento di Women Talking.  – K.R.

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

IL NOSTRO PRONOSTICO: Niente di nuovo sul fronte occidentale (Germania)
EO (Polonia)
Argentina, 1985 (Argentina)
Close (Belgio)
The Quiet Girl (Irlanda)

Ognuno di questi cinque film ha avuto successo. Il legal drama Argentina, 1985 è stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia e ha vinto il Golden Globe. Il film di formazioneClose ha vinto il Grand Prix a Cannes, oltre a una serie di altri premi del festival. Anche l’affascinante storia dell’asino EO si è aggiudicata il premio della giuria a Cannes e il premio del New York Film Critics Circle. Il dramma irlandese The Quiet Girl ha vinto al Festival di Berlino e al London Critics’ Circle, oltre ad avere ottenuto due nomination ai BAFTA. Ma tutto questo è poca roba rispetto alla performance fornita in questa stagione dal dramma bellico Niente di nuovo sul fronte occidentale. Sebbene il film in lingua tedesca abbia avuto un debutto in sordina al Toronto Film Festival, ha via via guadagnato terreno finendo per ottenere ben 14 nomination ai BAFTA (ne ha vinti sette, tra cui quello come miglior film) e successivamente nove agli Oscar. Di tutte le categorie in cui è candidato, questa assicura la vittoria più facile. – R.F.

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

IL NOSTRO PRONOSTICO: Pinocchio di Guillermo del Toro
Marcel the Shell With Shoes On
Puss in Boots: The Last Wish
The Sea Beast
Turning Red

Strano a dirsi, ma per una volta il film Pixar non è il favorito assoluto, anche se Turning Red ha i suoi ardenti ammiratori e una narrazione convincente che ne fa uno dei pochi, anzi pochissimi, film d’animazione di Hollywood sull’esperienza di un’adolescente. Ma la stagione è stata dominata dal Pinocchio di Guillermo del Toro, un atto d’amore che è sopravvissuto per decenni nel deserto di Hollywood prima che Netflix contribuisse a riportarlo in vita. È stata una stagione insolitamente tranquilla per la piattaforma, che ha puntato però molto sul Pinocchio di Guillermo del Toro, con ottimi risultati; il film ha vinto una serie di premi della critica e delle associazioni, oltre al BAFTA. Non c’è motivo di credere che non si ripeterà anche in questo caso, facendo di del Toro un tre volte vincitore dell’Oscar. – K.R.

MIGLIOR DOCUMENTARIO

IL NOSTRO PRONOSTICO: Navalny
Tutta la bellezza e il dolore – All the Beauty and the Bloodshed
All That Breathes
Fire of Love
A House Made of Splinters

L’industria cinematografica ha scelto il tempestivo Navalny e l’innovativo Fire of Love come documentari preferiti di questa stagione. Il primo si è aggiudicato sia il PGA sia il BAFTA, mentre il secondo ha ottenuto a sorpresa il DGA. È logico che quest’ultimo, una storia d’amore originale e (letteralmente) esplosiva, piaccia ai registi, che però rappresentano una fetta relativamente piccola dell’Academy. Navalny, invece, documenta in modo incisivo l’attualità della guerra in Ucraina e delle tensioni in corso con la Russia e, se ha trovato un pubblico sufficiente, questa potrà essere la sua carta vincente.  Tutta la bellezza e il dolore – All the Beauty and the Bloodshed è stato il più amato dalla critica e ha sicuramente i suoi ammiratori a Hollywood, quindi non è da escludere come pretendente, ma il fatto che Laura Poitras abbia già un Oscar all’attivo potrebbe avere trasformato questa campagna in una scalata proibitiva.  – D.C.

MIGLIORE COLONNA SONORA ORIGINALE

IL NOSTRO PRONOSTICO: Volker Bertelmann, Niente di nuovo sul fronte occidentale
Justin Hurwitz, Babylon
John Williams, The Fabelmans
Carter Burwell, Gli spiriti dell’isola
Son Lux, Everything Everywhere All at Once

Questa categoria è un mix di esordienti, veterani e vincitori di ritorno. Il gruppo Son Lux aveva realizzato solo un’altra colonna sonora prima di EEAAO, per il film del 2014 La scomparsa di Eleanor Rigby. Justin Hurwitz è un campione di questa categoria, dove rientra dopo aver vinto per La La Land nel 2016. John Williams è un’icona, vincitore in cinque edizioni, mentre Carter Burwell è un compositore veterano già nominato due volte (per Carol e Tre manifesti a Ebbing, Missouri). Anche Volker Bertelmann non è un novellino, già nominato per la colonna sonora di Lion. La gara di quest’anno al momento è tra Niente di nuovo sul fronte occidentale (che ha vinto per la colonna sonora ai BAFTA) e Babylon (che ha vinto ai Golden Globes). Ma le ottime prestazioni di Niente di nuovo sul fronte occidentale nelle nomination indica l’apprezzamento generale per il film che in questo caso potrà rappresentare certamente una spinta in più. – R.F.

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

IL NOSTRO PRONOSTICO: M.M. Keeravaani & Chandrabose, «Naatu Naatu», RRR
Ryan Coogler, Ludwig Göransson, Rihanna & Tems, «Lift Me Up», Black Panther: Wakanda Forever
Lady Gaga & BloodPop, «Hold My Hand», Top Gun: Maverick
Diane Warren, «Applause», Tell It Like a Woman
Ryan Lott, David Byrne & Mitski, «This Is a Life», Niente di nuovo sul fronte occidentale

In una battaglia tra titani della musica pop, potrebbe davvero essere una canzone indiana che  dal telugu si traduce in «Balla Balla» a vincere in questa categoria? Chiunque abbia visto il film campione d’incassi RRR conosce la potenza di «Naatu Naatu», che accompagna con molteplici passaggi orecchiabili un’energica gara di ballo ricca di coreografie sorprendentemente acrobatiche. La canzone è al centro del film come nessun’altra del lotto, un elemento di forza che in passato ha contribuito a fare vincere molti  sfavoriti – si pensi a «Falling Slowly» di Once o a «Hard Out Here for a Pimp» di Hustle & Flow – Il colore della musica. Tuttavia «Naatu Naatu» non deve fare i conti con una concorrenza qualunque: reduce dalla performance al Super Bowl e dall’annuncio della sua seconda gravidanza, Rihanna è praticamente una supernova e potrebbe portare la canzone di Wakanda Forever alla vittoria. Lady Gaga, invece, è una recente vincitrice di questa categoria e la sua canzone conta sul peso emotivo del fenomeno culturale Top Gun: Maverick. E poi c’è il fattore Everything Everywhere All at Once. Questo film ultimamente ha vinto in pratica tutto ciò per cui è stato nominato. David Byrne, Mitski e Ryan Lott potrebbero essere i prossimi? Non lo pronostichiamo, ma non sarebbe saggio sottovalutare chiunque sia associato a questo film. – K.R.

MIGLIORE FOTOGRAFIA

IL NOSTRO PRONOSTICO: Mandy Walker, Elvis
James Friend, Niente di nuovo sul fronte occidentale
Roger Deakins, Empire of Light
Darius Khondji, Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths
Florian Hoffmeister, Tár

È questo l’anno in cui una delle strisce vincenti più clamorose degli Oscar viene finalmente interrotta? Forse ci siamo, ma sembra che Walker possa diventare la prima donna direttore della fotografia a trionfare in questa categoria. La sua attenzione maniacale al metodo e ai dettagli, lo studio e l’energia giocosa sono stati celebrati da molti suoi colleghi –  si veda il riconoscimento tributatole da poco dall’American Society of Cinematographers, il sindacato dei direttori della fotografia – ma l’Academy è un gruppo più ampio e più vasto, e il lavoro di ripresa di Elvis non risulta così immediato come altri suoi elementi (di cui parleremo più avanti). Il film Niente di nuovo sul fronte occidentale, con le sue riprese vivide, ha vinto la gara ai BAFTA ed è stato largamente apprezzato dall’Academy, dove può contare su un consenso reale. Insomma, bisognerà aspettare di vedere quale film si dimostrerà complessivamente più forte nel corso della grande serata. Al momento ci sentiamo di prevedere altre vittorie per Elvis. – D.C.

MIGLIOR MONTAGGIO

IL NOSTRO PRONOSTICO: Paul Rogers, Everything Everywhere All at Once
Eddie Hamilton, Top Gun: Maverick
Mikkel E.G. Nielsen, Gli spiriti dell’isola
Jonathan Redmond & Matt Villa, Elvis
Monika Willi, Tár

Ai recenti ACE Eddie Awards, sia Top Gun: Maverick sia Everything Everywhere All at Once hanno vinto i premi più importanti, approfittando della divisione delle categorie in dramma e commedia. Ma il montatore di EEAAO Paul Rogers ha vinto anche ai Critics Choice, ai BAFTA e agli Independent Spirit Awards: è quindi chiaro che il film sta riscuotendo successo presso giurie di tutti i generi. Facile presumere che la candidatura a miglior film darà a Rogers un vantaggio importante rispetto al montatore di Maverick Eddie Hamilton. – R.F.

MIGLIORI COSTUMI

IL NOSTRO PRONOSTICO: Catherine Martin, Elvis
Jenny Beavan, Mrs. Harris Goes to Paris
Ruth Carter, Black Panther: Wakanda Forever
Mary Zophres, Babylon
Shirley Kurata, Everything Everywhere All at Once

È la terza volta che Catherine Martin riceve una nomination sia per i costumi sia per la produzione, di cui si è occupata in tutti i film realizzati dal marito Baz Luhrmann a partire da Romeo + Giulietta. E ogni volta che Martin ha ottenuto queste doppie nomination, puntualmente è arrivata anche la doppia vittoria. La storia si ripeterà? Elvis ha una sontuosa concorrenza nella categoria costumi, tra cui la recente vincitrice Ruth Carter e la tre volte vincitrice Jenny Beavan. Ma la concorrenza più agguerrita potrebbe essere quella di Shirley Kurata che, come molte delle persone che hanno lavorato alla realizzazione di Everything Everywhere All at Once, sta attualmente ottenendo i maggiori consensi della sua carriera. La portata del suo lavoro è impressionante, basti pensare al prodigio di «Jumble Jobu». Martin non è certo da meno e vanta un solido curriculum di Oscar. Onestamente, ci aspettiamo che porti a casa il suo quinto. – K.R.

MIGLIORE SCENOGRAFIA

IL NOSTRO PRONOSTICO: Catherine Martin, Karen Murphy & Bev Dunn, Elvis
Christian M. Goldbeck & Ernestine Hipper, Niente di nuovo sul fronte occidentale
Florencia Martin & Anthony Carlino, Babylon
Dylan Cole, Ben Procter & Vanessa Cole,Avatar: The Way of Water
Rick Carter & Karen O’Hara, The Fabelmans

Sebbene la scenografia di Babylon sia appariscente e ingegnosa, l’Academy tende a trascurare in questa categoria i film che non ottengono buoni risultati nelle altre categorie; infatti, è passato un intero decennio dall’ultima volta che un film ha vinto il premio per la migliore scenografia senza avere una contemporanea nomination come miglior film. Babylon non è certo destinato a far man bassa di Oscar, e anche in questa categoria la strada appare stretta. L’ultimo film che ha vinto senza essere stato premiato come miglior film è stato Il grande Gatsby di Baz Luhrmann e, non si sa mai, la storia potrebbe ripetersi: quest’anno è in lizza un altro film dalla scenografia vertiginosa. Solo che Elvis è forte della candidatura a miglior film e la sua ricostruzione di concerti iconici è così complessa che, per molti, è un predestinato. – D.C.

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA

IL NOSTRO PRONOSTICO: Elvis
The Whale
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Batman
Black Panther: Wakanda Forever

Nel corso degli anni, c’è sempre stato un forte legame tra l’attore protagonista e i vincitori del trucco. Gary Oldman e il suo truccatore hanno vinto per L’ora più buia, così come Matthew McConaughey, Jared Leto e il team di truccatori per Dallas Buyers Club. Quest’anno le cose non sono cambiate: assisteremo a una corsa a due parallela a quella che si registra nella categoria degli attori protagonisti. The Whale, con il suo incredibile lavoro di acconciatura e trucco che ha trasformato Brendan Fraser in un uomo di 600 chili, sembra l’ovvio favorito, ma l’ostacolo più grande del film è che nel complesso non è stato molto apprezzato. Elvis, che vede Austin Butler trasformato nel Re del Rock and Roll, è in vantaggio perché il film è stato molto apprezzato dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Il film biografico di Baz Luhrmann ha vinto premi anche a Make-Up Artists e Hair Stylists Guild, aggiudicandosi i riconoscimenti per il trucco e l’acconciatura d’epoca. Tuttavia, la gara potrebbe avere esiti imprevisti, anche se noi ci sbilanciamo verso il più apprezzato dei due. – R.F.

MIGLIORI EFFETTI VISIVI

IL NOSTRO PRONOSTICO: Avatar: La via dell’acqua
Niente di nuovo sul fronte occidentale
The Batman
Black Panther: Wakanda Forever
Top Gun: Maverick

In questa categoria c’è solo l’imbarazzo della scelta, dal sottile intreccio di realtà ed effetti computerizzati di Top Gun: Maverick ai mondi digitali sottomarini di Black Panther: Wakanda Forever. Ma il favorito assoluto della categoria è Avatar: La via dell’acqua, che ha alzato l’asticella rispetto al primo film già premiato con l’Oscar e ha creato ancora una volta un mondo interamente digitale e abbagliante. I quattro artisti nominati per gli effetti visivi totalizzano insieme cinque Oscar e possono a buona ragione sperare di aggiungerne altri ai loro scaffali. – K.R.

MIGLIOR SUONO

IL NOSTRO PRONOSTICO: Top Gun: Maverick
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Avatar: La via dell’acqua
Batman
Elvis

L’originale Top Gun ha ricevuto una nomination in questa categoria nel 1987, ma ha perso, come prevedibile, a favore di un dramma bellico come Platoon. A distanza di 36 anni ci ritroviamo in una situazione simile,  perché l’amato sequel ha buone possibilità di vincere – anzi, decisamente più che buone – con un film di guerra ampiamente riconosciuto come favorito. Maverick ha già perso il BAFTA a favore di Niente di nuovo sul fronte occidentale, ma la vittoria di quest’ultimo, forte del blocco britannico, può essere in gran parte attribuita al fatto che il film è piaciuto molto. L’Academy, invece, ha apprezzato Top Gun molto più dei BAFTA e tende a premiare anche qui i film d’azione muscolari, come Mad Max: Fury Road o Dune dell’anno scorso. Qui a Hollywood, però, amano molto i drammi bellici, e si preannuncia quindi una sfida con le unghie e con i denti. – D.C.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE-ACTION

IL NOSTRO PRONOSTICO: Le Pupille
An Irish Goodbye
Ivalu
Night Ride
The Red Suitcase

Diretto dalla regista italiana Alice Rohrwacher, Le Pupille è un dolce film di Natale su un gruppo di precoci ragazze di un orfanotrofio che aspirano a riprendersi ciò che la vita ha loro negato. Il film si rifà allo stile dei classici film natalizi di un tempo e ha avuto una fortunata partecipazione ai festival di Cannes e Telluride. Con un nome importante a sostenerlo (è prodotto da Alfonso Cuarón), Le Pupille ha la vittoria legata a un fiocco (natalizio). – R.F.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE

IL NOSTRO PRONOSTICO: My Year of Dicks
The Boy, the Mole, the Fox and the Horse
The Flying Sailor
Ice Merchants
An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It

È un anno positivo per i cortometraggi indipendenti in gara in questa categoria: la cosa più prossima a un successo di uno studios è The Boy, the Mole, the Fox and the Horse di Apple TV+, prodotto da J.J. Abrams e corredato da un buon gruppetto di voci celebri. Provate però a mettervi nei panni di un votante agli Oscar, che potrebbe essere stato costretto a guardare in fretta e furia i cortometraggi nominati e potrebbe faticare a ricordare chi sia l’uno e quale l’altro. Il preferito, a questo punto, potrebbe diventare quello con il titolo più accattivante, o no? Certo, quest’anno ci sono due titoli imbattibili, e An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It è un’intelligente animazione in stop-motion sulla vita in ufficio. Ma come Riz Ahmed, anche noi siamo stati conquistati da My Year of Dicks e ci aspettiamo che lo siano anche i votanti che guarderanno questo racconto di formazione sorprendentemente dolce. – K.R.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO

IL NOSTRO PRONOSTICO: Stranger at the Gate
The Elephant Whisperers
Haulout
How Do You Measure a Year?
The Martha Mitchell Effect

Non posso svelare il perché, ma se un numero sufficiente di addetti ai lavori guardasse Haulout con la massima attenzione, sono certo che quel film, con la sua rivelazione sconvolgente e la ricostruzione precisa, si aggiudicherebbe il premio. Questo non significa che nella categoria non ci sia una forte concorrenza: gli adorabili e commoventi The Elephant Whisperers e Stranger at the Gate hanno una struttura e forme più familiari e, come suggeriscono diversi aneddoti, hanno goduto di una maggiore visibilità nell’industria cinematografica: il primo è su Netflix; il secondo è prodotto da Malala Yousafzai. Quest’ultimo è un ambasciatore di indiscutibile peso per un film che rivendica un’importanza sociale significativa e può ben essere decisivo nel rush finale. – D.C.

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