jk.-rowling:-l'ex-marito-(violento)-rivendica-la-paternita-di-harry-potter

J.K. Rowling: l'ex marito (violento) rivendica la paternità di Harry Potter

J.K. Rowling non ha mai fatto mistero delle tensioni e delle violenze che hanno popolato il suo primo matrimonio. All’epoca, trent’anni fa, aveva perso la madre e si era trasferita in Portogallo per insegnare inglese. È lì che è nata la saga di Harry Potter (edita in Italia da Salani) ed è lì che è nata la prima figlia, Jessica, che ha raccontato di aver messo in salvo dal marito aggressivo, l’ex giornalista TV Jorge Arantes. Durante il podcast The Witch Trials of JK Rowling la scrittrice ha raccontato di come l’uomo abbia tenuto in ostaggio il manoscritto del primo libro, La pietra filosofale, per impedirle di lasciarlo.

Adesso, secondo quanto riporta il Daily Mail, Arantes si è fatto avanti per smentire le accuse: «Non so perché dica cose del genere – ha dichiarato – forse è delirante dopo tre anni di lockdown per via del Covid». Quello che ha insinuato dopo, però, ha lasciato i fan del maghetto a dir poco senza parole: Arantes ha rivendicato parte della paternità dell’opera. «Mentre lei lo scriveva ho partecipato anch’io – ha detto – lei lo leggeva a me e io a lei». 

I due si sono sposati nel 1992 e sono andati a vivere con la mamma di lui, ma l’unione è naufragata dopo meno di un anno per i comportamenti vessatori dell’uomo, proprio secondo la testimonianza della scrittrice. «Mi perquisiva la borsa ogni volta che tornavo a casa – ha raccontato J.K. Rowling durante il podcast – e non avevo neppure la chiave d’ingresso perché era lui a controllare tutto. Non era per niente stupido, penso sapesse o sospettasse che volessi lasciarlo. Intanto il manoscritto cresceva. Lui sapeva quanto fosse importante per me, così me lo ha sottratto, lo ha nascosto e tenuto in ostaggio».

Per salvare la storia di Harry Potter l’autrice si è inventata uno stratagemma: sottraeva poche pagine per volta, le fotocopiava al lavoro e le rimetteva al loro posto ogni giorno, in modo che non se ne accorgesse. Temeva – parole sue – che «avrebbe potuto bruciarlo». 

Quando Arantes l’ha minacciata di non farle vedere più la figlia, così J.K. Rowling si è rivolta alla polizia. L’indomani, accompagnata dalle forze dell’ordine, è tornata nell’appartamento per riunirsi alla bambina.

L’uomo ha confermato l’episodio a The Sun, in un’intervista del 2020: «Ho preso a schiaffi Joanne ma non si tratta di abusi gravi. Comunque non mi dispiace di averlo fatto, (…) di averla presa a sberle piuttosto forte in mezzo alla strada».

Tornata a Edimburgo, Arantes l’ha seguita fino al primo appartamento comprato con i proventi di Harry Potter, ma poi la scrittrice si è rifatta una vita e dal 2001 è sposata con il dottor Neil Murray, da cui ha avuto altri due figli.

Chissà se quest’ultima trovata del primo ex marito sia una dichiarazione di guerra o una semplice vendetta. Di fatto, anche a tre decadi di distanza, il cerchio non sembra essersi chiuso.

Altre storie di Vanity Fair che vi possono interessare:

I film più attesi del 2023

I 10 film italiani in arrivo nel 2023

Barbie, la prima foto del film con Margot Robbie

Related Posts