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Le commissioni frenano Domino’s Pizza che precipita in Borsa

Quello che si è appena chiuso non è stato un anno particolarmente positivo per Domino’s Pizza. Dopo aver annunciato, la scorsa estate, di dover abbandonare il mercato italiano, la catena di pizzerie basata negli Stati Uniti ha chiuso un quarto trimestre al di sotto delle attese degli analisti. Ciò ha portato il titolo del marchio a chiudere la seduta di Borsa del 23 febbraio, data di uscita dei conti, in ribasso dell’11,6% a cui ha fatto seguito un ulteriore -3,37% nella giornata di venerdì.

Nello specifico, le vendite organiche negli Stati Uniti sono cresciute dello 0,9% nel Q4, contro una stima degli analisti del +3,7 per cento. Alla base di questa performance, come si legge su Reuters, c’è l’aumento dei costi di delivery nei confronti dei consumatori che, scoraggiati, hanno limitato gli acquisti che sono risultati in flessione del 6,6 per cento.

Questa performance getta un’ulteriore ombra sul mondo del food delivery in generale che, dopo il boom pandemico, si ritrova ora in una fase di assestamento, come sottolineato anche nell’editoriale dell’ultimo numero di febbraio/marzo di Pambianco Magazine Wine & Food.

Nel complesso, il fatturato di Domino’s Pizza nel trimestre è stato pari a 1,39 miliardi di dollari (circa 1,31 miliardi di euro) contro le stime del consensus di 1,44 miliardi. Di contro, però, grazie all’aumento dei costi, l’utile per azione rettificato è stato di 4,43 dollari, superiore alle stime degli analisti ferme a 3,97 dollari.

Nell’intero anno, i ricavi sono risultati pari a 4,5 miliardi, in aumento dui 4,3 miliardi del 2021.

L’outlook dei ricavi per i prossimi due-tre anni è stato quindi modificato e previsto ora nella forchetta tra il 4-8% contro il 6-10% previsto precedentemente.

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