Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nel diciassettesimo secolo alla scoperta di una donna che ha largamente superato i canoni della sua epoca. Parleremo di scrittura, emancipazione femminile e filosofia. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Margaret Cavendish

“Gli uomini-ragno arrivarono per primi e presentarono a Sua Maestà una tavola piena di punti, linee e figure matematiche di ogni tipo, come quadrati, cerchi, triangoli e simili, che l’Imperatrice, nonostante avesse un ingegno molto pronto e un’intelligenza rapida, non riusciva a capire; ma più si sforzava di imparare, più era confusa”

Fonte lecitazioni.it

È un brano tratto da un piccolo romanzo fantascientifico di Margaret Cavendish intitolato “The Blazing World”, un piccolo pezzo di una produzione letteraria mai vista per una donna della sua epoca. Eppure la Cavendish è sempre stata una donna molto timida che spesso parlava solo quando le veniva chiesto. Per questo veniva definita una donna un po’ stramba oltre che pazza per interessarsi di argomenti che nel 600′ erano solo una prerogativa maschile come la filosofia e la scienza. A questo si aggiunge la passione per la scrittura che da un lato in un epistola ai lettori in “Poems and Fancies” definisce un passatempo riempitivo per le innumerevoli ore di tempo libero. Dall’altro in un’altra epistola indirizzata alle nobildonne esprime chiaramente il suo desiderio di gloria e fama attraverso la scrittura pur aspettandosi tranquillamente critiche per il suo stile considerato non troppo perfetto.

Margaret Cavendish, la prima donna a partecipare ad una riunione della Royal Society

Margaret Cavendish, fonte thecollector.com

La Cavendish è diventata famosa anche per i suoi scritti filosofici con cui con coraggio aveva attaccato molti importanti intellettuali dell’epoca come Cartesio. In particolare, nei suoi saggi politici e filosofici come “Observations upon Experimental Philosophy”, si evince il suo attaccamento al materialismo e le teorie hobbesiane e il rifiuto dell’aristotelismo e della filosofia meccanicista della sua epoca. Del resto nel saggio sopracitato Margaret Cavendish si scaglia contro l’uso delle macchine nelle ricerca scientifica perchè esse offrono, a suo dire, immagini distorte della realtà. Fattori che per la filosofa inglese non sono validi come il risultato di un’osservazione diretta in una ricerca scientifica. Tra gli attaccati della Cavendish figuravano infine anche i membri della Royal Society a cui la filosofa cercò più volte senza successo di essere ammessa. Tuttavia nel 1667 ebbe il permesso, diventando la prima donna della storia farlo, di partecipare ad una riunione della Royal Society.

La Cavendish e la questione femminile

Il ruolo della donna è una questione chiave che la Cavendish affronta sia in chiave filosofica che letteraria oltrepassando ampiamente i confini tra i due generi. Le sue opere non saggistiche infatti sono anch’esse un tramite importante per diffondere la sua filosofia in modo diverso e mostrano la sua innovativa concezione della donna rispetto alla sua epoca. Un fatto che ha fatto si che molti studiosi successivi la definissero una pioniera del femminismo. La filosofa scrittrice inglese infatti cancella lo stigma della società patriarcale dell’epoca che voleva la donna debole, limitata e completamente sottomessa all’uomo. Al contrario a questa concenzione viene antemposta nelle s sue opere il modello di una donna libera, indipendente e capace di ritagliarsi il proprio spazio all’interno del contesto sociale in cui vive.

Un esempio di questo può essere il sopra citato romanzo “The Blazing World” dove sono narrate le avventure di una donna che a causa di un naufragio finisce in un mondo sconosciuto di cui diventa l’imperatrice dimostrando tutte le sue capacità militari e filosofiche. Un altro esempio dell’opera di scardinamento degli stereotipi femminili della Cavendish può essere senza dubbio il dramma teatrale “Bell in Campo”. Al centro di quest’opera la storia di alcune donne che i mariti non vogliono sui campi di battaglia e che per questo fondano un esercito completamente al femminile.

Saranno proprio loro a salvare i mariti dimostrando la teoria della Cavendish secondo cui la donna non è veramente debole di natura come i suoi contemporanei vogliono far credere ma è l’educazione sociale dell’epoca a farle apparire così. Ogni legge sessista viene dunque superata fornendo nel 600′ idee rivoluzionarie e precorritrici di quelle che saranno le battaglie femministe affrontate nel diciannovesimo e ventesimo secolo per il riscatto definitivo della donna.

Stefano Delle Cave

Seguici su Google news