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Mastrillo (UniBO): “in Italia il numero di Infermieri neo-laureati continua ad essere inferiore a quello dei Medici”.

Angelo Mastrillo (UniBO): “in Italia il numero di Infermieri neo-laureati continua ad essere inferiore a quello dei Medici”.

Registriamo l’intervento di oggi di Angelo Mastrillo (UniBO) nel corso di un convegno sull’Università e sul Corso di Laurea in Infermieristica svoltosi in quel di Bari ed organizzato da alcuni OPI della Puglia. A suo dire occorre capire perché il mondo infermieristico ha perso di attrattività: “in Italia il numero di Infermieri neo-laureati continua ad essere inferiore a quello dei Medici”.

Mastrillo, qui in alto nella foto con Barbara Mangiacavalli, predidente FNOPI, è intervenuto qualche ora fa a margine del Convegno sul tema “La Formazione e gli Infermieri nell’Università“, voluto da alcuni OPI pugliesi, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità Rocco Palese.

“Se la carenza di Infermieri in Italia ormai è notissima, abbiamo visto che purtroppo il numero di laureati infermieristica pari a 10.000, per la prima volta è stato scavalcato dai medici o meglio infermieri sono calati come formazione, mentre i medici sono addirittura arrivati oltre. Questo non vuol dire che non va bene formare i medici, ci mancherebbe, mancano gli infermieri” – ha spiegato Mastrillo ai microfoni di AssoCareNews.it.

“L’altro aspetto importante è che anche volendo aumentare il numero dei posti a bando, non abbiamo sufficienti domande. Questo si verifica soprattutto a Nord, in parte al centro, dove in generale su 5000 posti ci sono 6000 domande. Però poi abbiamo la situazione opposta al Sud, dove su 5000 posti a bando tu hai anche 10.000 domande presentate il doppio. Quindi è un peccato non poter utilizzare questa domanda e in eccesso. Degli studenti del Sud rispetto ai posti messi a bando. D’altro canto, se noi speriamo, come facevamo qualche anno fa, di mandare i nostri figli da sud a nord per studiare, per varie ragioni, oggi la congiuntura economica impedisce alle famiglie di mandare gli studenti al Nord” – aggiunge il docente bolognese, originario di Rignano Garganico, piccolo comune dell’entroterra foggiano.

“Si parla di 40.000 euro l’anno per un Triennio di spesa per la formazione; quindi io preferirei che gli studenti di Bari, di Foggia, di Lecce, di Taranto, di Brindisi e della BAT potessero essere formati a casa loro e poi eventualmente andare al nord a lavorare. Cioè cambia tutto il discorso e questo mi pare che lo abbiamo sempre fatto. Io per esempio sono originario della Puglia, ma mi sono dovuto trasferire a Bologna; è una cosa frequente tra noi meridionali; c’è un problema, noi possiamo aumentare anche i posti ma dobbiamo garantire una qualità della formazione adeguata; non è che aumentiamo e basta. Quindi qui, come ha detto anche stamattina l’assessore regionale pugliese Rocco Palese, bisogna che la Regione investa adeguati finanziamenti per favorire l’inserimento di formatori, tanti quanti ce ne sono al nord. Sono disponibile direi ad aumentare i posti, ma a una condizione che non cali la qualità” – conclude Mastrillo.

Nel corso del convegno barese, organizzato dagli Ordini delle Professioni Infermieristiche di Bari, BAT, Brindisi, Lecce e Taranto, con l’esclusione inaspettata dell’OPI di Foggia, è emerso purtroppo quello che già da tempo si sapeva, ovvero che resta un abisso dal punto di vista formativo tra i CDL in Infermieristica del Nord e quelli del Centro, del Sud e delle grandi isole, che scontano di fatto una disorganizzazione atavica.

Leggi anche:

La Formazione e gli Infermieri nell’Università. Incontro a Bari.

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