Cosa possiamo dirvi della familia di Mitù? Sicuramente che di coraggio e di passione ne hanno da vendere, perché il loro progetto, quello di aprire un locale che fosse uno spiraglio sulla bellezza selvatica della Colombia, l’hanno lanciato alla fine del 2020, in piena pandemia. L’idea nasce in seno a un capannello di amici: Ivan Cordoba e suo fratello Andres, originari di Rionegro, Luca Monica e Filippo Ingraffia. Quattro menti costruiscono il loro team fondandolo sulla maestria di due elementi che sin da subito si sono dimostrati capitali per il successo del ristorante: Chef Alvaro Clavijo, volto dell’eccellenza culinaria colombiana, e l’Executive Chef José Narbona Rodriguez, professionista di fama internazionale. Inevitabile sottolineare che il Mitù viene concepito nel segno di uno spirito ben preciso; vade retro tutte le tensioni che sono solite accompagnare le iniziative imprenditoriali, ci troviamo su un vero e proprio terreno di coltura per il divertimento e per la curiosità di sperimentare e comunicare una cultura.
Ora, fidatevi degli occhi di Flawless come se fossero i vostri e seguiteci con l’immaginazione per un tour virtuale di questo suggestivo angolo di Sudamerica. Piacevolmente inondate di abbondante luce naturale, le sale del Mitù sembrano aprirsi l’una sull’altra senza soluzione di continuità, permettendo al cliente di respirare un po’ di quella convivialità tipicamente latina che rinasce qui nella forma di un sommesso chiacchiericcio tra commensali. L’atmosfera che regna nel locale è unica, identitaria, e il merito va riconosciuto in primis ad Andres Cordoba, architetto che si è occupato di curare esteticamente il progetto comprando la maggior parte dei complementi d’arredo direttamente da artigiani colombiani, come le coloratissime maschere dalle sembianze animalesche che decorano un’intera parete. Che altro? Mattoni a vista, svettanti piante tropicali e una mise en place che, d’accordo con lo stile dei tavoli e delle sedie, punta sull’essenzialità e sui toni neutri.
Mitù prende il suo nome da quello dell’omonima cittadina colombiana che fa da porta alla Foresta Amazonica, un luogo magico la cui essenza si incarna nel giaguaro scelto come logo dai titolari. È uno spirito ammaliante, antico e legato alla terra, gli stessi ideali che ispirano anche chi, al Mitù, sta dietro ai fornelli. Per questo, molti dei prodotti utilizzati nelle preparazioni della cucina vengono importati dalla Colombia e rielaborati in piatti che coniugano le tradizioni del paese sudamericano con lo spirito cosmopolita e progressista della città di Milano. Niente di più afrodisiaco di affondare i denti nella crosta croccante di un’empanada di pipìan e aji (salsa piccante) di arachidi o sentire un boccone di guancia di maialino iberico sciogliersi sul palato scatenando un’esplosione di sapore che duetta con il gusto di una squisita purea di arracacha (tubero di origine andina). Se avete già l’acquolina in bocca, pensate che sono solo due delle intriganti proposte sul menù.
“Mitù vuole essere un messaggio di speranza per tutti”, è il famoso fiore che, sbocciato in ritardo e in un momento di avversità, si rivela il più bello di tutti. Lasciamo a voi la scelta, perché tante parole non renderebbero giustizia all’esperienza inimitabile che il Mitù regala quotidianamente ai suoi clienti, un viaggio di sapori in ocra, blu e rosso con un piede sul pavè milanese e uno sul suolo selvaggio e misterioso dell’Amazonia.