Perché l'intervista del director di Arkane Studios può inguaiare Microsoft nell'affare Activision

Arkane Studio

Una recente dichiarazione del director di Arkane Studios potrebbe inguaiare Microsoft nella sua opera di persuasione delle tre autorità

“Quando siamo stati acquisiti da Microsoft c’è stato un cambiamento con la C maiuscola. Sono arrivati e ci hanno detto: Niente PS5, a noi interessano Xbox, PC e Game Pass”. Nella telenovela sull’acquisto di Activision Blizzard avversata da Sony PlayStation e congelata al momento dalle autorità antitrust di Ue, Stati Uniti e Gran Bretagna ora entra a gamba tesa anche il director di Arkane Studios, Harvey Smith, con un’intervista a IGN Francia, in cui ha svelato che una versione del loro ultimo videogame, Redfall, era in lavorazione anche per PS5, ma è stata cancellata. Da chi? Da Microsoft, subito dopo l’acquisizione.

COSA HANNO DETTO DA ARKANE STUDIOS

Senza mezzi termini il regista del gioco ha detto che la concezione multipiattaforma del loro business plan è stata spazzata via dall’acquisizione: “Arrivata Microsoft c’è stato un cambiamento con la C maiuscola. Ci hanno detto: “Niente PS5, a noi interessano soltanto Xbox, PC e Game Pass”.

Fin qui non ci sarebbe nulla di strano: lo studio fondato nel 1999 con due divisioni, una a Lione e una ad Austin, in Texas, noto soprattutto per il recente Deathloop, Prey e Dishonored, prima ragionava in ottica di software house multipiattaforma, mentre dopo l’incorporazione in ZeniMax Media Inc. (che detiene al suo interno anche la storica id Software, casa di Doom e Quake e Bethesda, creativi dietro la saga The Elder Scrolls e Fallout) e l’acquisto della stessa per 7,5 miliardi di dollari in piena pandemia, la Casa di Redmond ha voluto che gli studi appena comprati si focalizzassero sul supporto alla propria console.

UN NUOVO APPIGLIO PER SONY?

Microsoft ne aveva facoltà. Ma dato che Sony ripete da tempo che succederà la stessa cosa anche con Call of Duty di Activision, nonostante i contratti siglati da Microsoft per rendere l’IP multiplatform almeno per dieci anni, ecco che una simile dichiarazione potrebbe costituire un precedente imbarazzante per la Casa di Xbox e la sua attitudine a rilevare imprese per portarle a sviluppare esclusivamente per la propria macchina.

IL RUOLO DI CALL OF DUTY NELLA VICENDA

Che è, appunto, un diritto riconosciuto al proprietario. Ecco perché tutto sostanzialmente verterà sul modo in cui le autorità definiranno Call of Duty: è una etichetta essenziale per avere un mercato aperto al gioco della concorrenza? Oppure può tranquillamente diventare monopiattaforma senza spostare gli equilibri?

O forse, come recentemente dichiarato da una software house all’autorità britannica, accaparrarsi CoD per Microsoft significherebbe addirittura riuscire a colmare il gap storico che la distacca di PlayStation? Solo il tempo, e le tre autorità, potranno rispondere a questi quesiti.

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