Piante da interno, passione senza fine. Siamo entrati nel terzo anno della pandemia, e si potrebbe pensare che la nostra ossessione per le piante da interno si sia ormai esaurita, ma sembra che stia più forte che mai. Quello che è cambiato in questo breve periodo di tempo sono i tipi di piante da interno che tendiamo a scegliere per le nostre case. E ormai sappiamo che le tendenze possono essere cicliche e in continua evoluzione, ma le piante in generale rimangono un elemento fondamentale per decorare qualsiasi ambiente.
C’è chi sceglie piante più facili da curare come il pothos o la lingua di suocera (o sansevieria), qualcuno cerca di rendere più vivace la casa e di mettere alla prova il proprio pollice verde con piante rare e dall’aspetto particolare come la monstera albo variegata. Qualunque sia la vostra posizione, ci sarà sicuramente una pianta (o magari due o tre) che vi piacerà particolarmente leggendo le nostre previsioni green per il 2023.
Un camino circondato da piante nella casa di Brooklyn di Kayla Dalle Molle.
Photo: Seth Caplan
Piante facili da curare
La plantfluencer Christoper Griffin, nota anche come Plant Kween, prevede che, a mano a mano che un numero sempre maggiore di persone tornerà a viaggiare e in ufficio, cercherà piante che richiedono poche cure e che possono sopravvivere anche se vengono “abbandonate” per un po’. Ecco le varietà più facili da curare.
Il pothos rientra in questa categoria. Si dà il caso che sia anche la pianta che ha dato il via al viaggio di Christopher nel mondo delle piante, e gli ha dato la fiducia necessaria per continuare a esplorarlo. Questa varietà rampicante può prosperare in condizioni di luce scarsa o intensa e le sue foglie possono diventare grandi come quelle di una monstera con le dovute cure. “In alcune parti del mondo è considerata una specie invasiva perché cresce troppo”, spiega Christopher.
Un’altra pianta che richiede poche cure è la lingua di suocera, che può crescere bene in innumerevoli condizioni di luce ed è meglio trattare come una succulenta, il che significa che non ha bisogno di essere annaffiata troppo spesso: ogni 10 giorni durante la stagione di crescita e ogni tre settimane o un mese durante i mesi di dormienza dovrebbero essere sufficienti. La zamioculcas ha qualità simili. “Queste tre piante sono sempre quelle che consiglio alle persone che hanno appena iniziato e sono un po’ in ansia, perché credo che possono farli sentire più sicuri, li spinga a esplorare altre varietà e a essere anche più curiosi” dice. “Sono piante basic che sono anche facilmente reperibili”
Justina Blakeney ha trasformato questa veranda in un’oasi di verde nella sua casa da sogno in California.
Photo: Jenna Peffley
Piante rare e di design
All’estremità opposta dello spettro per quato riguarda le piante da interno ci sono quelle che lo specialista e stylist di piante Hilton Carter chiama piante di design, o varietà rare. Tra i tipi di piante che, secondo le sue previsioni, andranno per la maggiore quest’anno ci sono la monstera albo variegata, la begonia dell’ala di angelo e quella maculata, l’alocasia cuprea e il philodendron brandtianum.
L’esperto pensa che con il nuovo anno le persone si avvicineranno alle piante con maggiore buonsenso e penseranno a come inserirle nelle loro case con più attenzione. Nel suo libro di prossima pubblicazione, Living Wild, parla di “come prendere decisioni in base al proprio stile, all’umore, all’atmosfera che si respira in quella particolare stanza, e di trovare piante che possano davvero vivacizzare quello spazio, senza essere solo un punto di verde in un angolo della stanza”, dice. Le foglie di una pianta di philodendron brandtianum, ad esempio, assomigliano alle venature del legno e potrebbero essere collocate accanto a un mobile o creare un bel contrasto accanto a un elemento in cemento. “Queste piante si distinguono per il colore, il motivo, la forma o la consistenza e possono rendere più raffinato lo spazio proprio come può farlo un particolare tavolino, un tappeto, una tenda o una lampada”, spiega Hilton. “Sono perfette per attirare lo sguardo su alcuni degli altri arredi che si possono avere in casa”.
Gli fa eco la fondatrice di Jungalow, Justina Blakeney, che suggerisce la schefflera amate, una pianta che vedremo spesso nel 2023. In particolare, la Blakeney sottolinea che il suo colore chartreuse è fra quelli che sta notando di più nell’arredamento. Il cactus a lisca di pesce è un’altra specie che consiglia per le sue foglie ondulate: “In questo periodo vediamo tante linee curve e ondulate nel design, e quindi è una pianta perfetta per la casa che sarà molto popolare quest’anno”, aggiunge Justina.
In questo bagno rinnovato sono state collocate alcune piante sulle mensole curve in legno progettate da Sussy e realizzate da Robert di Plane&Able.
Photo: Oskar Proctor
Piante minimaliste
Zilah Drahn, fondatrice di Plants and Spaces, crede che le piante minimaliste avranno grande successo nel 2023. La sua azienda è specializzata in varietà che rientrano in questa categoria, con un fogliame più rado e un aspetto più scultoreo. Alcune delle piante che Zilah mette in evidenza – e che spesso fa vedere sulla sua pagina Instagram – sono la dracaena marginata e la pleomele. L’aspetto è solitamente ottenuto attraverso la potatura, ovvero il processo di rimozione delle foglie in eccesso, cosa che Zilah ha sempre fatto. “Favorisce la crescita di altre parti della pianta, invece di impiegare energia in quelle già sviluppate”, spiega l’esperta. “Quindi, una volta rimosse tutte le foglie in basso, si dà una spinta alla pianta per continuare a crescere in alto. In realtà è una pratica molto salutare per le piante”.
Hilton pensa anche che gli amanti delle piante saranno attratte da ulivi meno frondosi e da ficus a foglia di violino meno imponenti. E crede che gli ulivi “torneranno nelle case e dei cuori degli amanti delle piante e delle persone che si occupano di design, perché la pianta in sé può crescere molto, ma il fogliame rimane piuttosto minuto e questo aspetto può essere perfetto per gli arredi più minimalisti”. Possono crescere bene in qualsiasi casa, se si hanno le condizioni adeguate, come sole diretto per circa sei ore al giorno e umidità tra il 55% e il 60%. Hilton aggiunge: “Potete vivere in Alaska e avere in casa tutte queste piante, dovete solo ricreare o imitare il loro habitat naturale per assicurarvi che mantengano lo stesso aspetto del primo giorno in cui le avete acquistate”.
Un altro modo per seguire queste tendenza minimalista è amare e curare le piccole piante che avete già. Invece di comprarne altre, Zilah suggerisce di collocarle in nuove fioriere (che lei compra anche su Etsy) per cambiarne l’aspetto. “Spero che le persone saranno attratte dall’unicità delle piante che hanno già, che siano in grado di scolpirle e e potarle da sole e che capiscano che le piante sono vere opere d’arte”, conclude. “Le piante vivono con noi, crescono con noi e ci insegnano sempre qualcosa, non sono solo un oggetto da mettere in casa per qualche mese”.
Articolo pubblicato su AD USA, adattato da Paola Corazza.