In uscita nelle sale italiane il 16 marzo, Shazam! Furia degli dei è il sequel diretto di Shazam! del 2019. Alla regia per questo secondo capitolo David F. Sandberg, già regista del primo. Torna dal primo invece solo Henry Gayden alla scrittura, accompagnato da Chris Morgan. Il film è in completa continuità con il primo da tutti i punti di vista. Sia a livello produttivo, registico ma soprattutto a livello di tono ed umorismo. Non si discosta particolarmente da quella formula scanzonata del primo. Senza sbagliare, ma non andando ad aggiungere un secondo livello di profondità. Che sicuramente non avrebbe guastato.

Shazam! Furia degli dei: la commedia come punto focale

Shazam! Furia degli dei: Zachary Levi ed Hellen Mirren in una scena del film

Questo secondo capitolo riparte sostanzialmente da dove ci aveva lasciato il precedente. I ragazzi della famiglia Vasquez sono ormai abituati ai loro poteri e alle loro nuove identità. Soprattutto il nostro protagonista Billy Batson, che ormai è il leader del gruppo insieme a suo fratello Freddy. La trama ci mette un po’ a decollare in un primo atto che sostanzialmente funge da spiegone e introduce di nuovo tutti i ragazzi della famiglia e le loro peculiarità. Ecco, il film risulta forse troppo lungo proprio per via di questo primo atto: fin troppo pesante e impedisce di dosare il ritmo in modo giusto. Probabilmente potevano essere tagliati 15/20 minuti di pellicola. Ma da quel momento in poi il film decolla e la dose di azione pura tipica di un cinecomics si mescola perfettamente con l’aria ironica e smaliziata di un prodotto per ragazzi. Non vi è la pretesa di porre allo spettatore un prodotto raffinato che crede di essere ciò che non è. C’è solo la voglia di far divertire lo spettatore con l’ironia del volto di Zachary Levi e di fargli vedere una sana dose di botte tra eroi. Senza disdegnare dei momenti di ottima tecnica. Anche se la produzione è iniziata prima del suo arrivo in DC, sembra quasi di sentire la mano di James Gunn sul prodotto.

Oltre a Zachary Levi sono ottimi praticamente tutti i comprimari. I fratelli sono tutti ben caratterizzati e hanno i loro momenti di gloria. Chi più, chi meno. Male invece per quanto riguarda le villain, interpretate dalla sempre favolosa Hellen Mirren, da Lucy Liu e da Rachel Zegler. Purtroppo la loro caratterizzazione risulta molto blanda: la motivazione che le spinge è spenta e praticamente mai approfondita. Sono purtroppo monodimensionali. Tra le tre, solo Antheia (Rachel Zegler) è la meglio caratterizzata: complice ovviamente il suo maggior apporto a schermo e il rapporto con Freddy. Il nostro protagonista, invece, risulta sempre un buon personaggio. L’idea del ragazzo imprigionato in un corpo da divinità è vincente anche in questo secondo capitolo e Zachary Levy è sempre fantastico nella sua interpretazione. Purtroppo, però, il parallelismo che ci viene presentato fin dall’inizio del film tra responsabilità della vita adulta e quella da supereroe è praticamente solo accennata. E la sua risoluzione è fin troppo sbrigativa. Il pericolo di perdere la famiglia, di avere delle responsabilità e delle persone da proteggere non si sentono. Complice sicuramente una trama che si va a perdere in una risoluzione troppo sbrigativa e degli spiegoni troppo veloci.

L’essenza del cinecomics moderno

Il punto vero di forza del film, però, è la commedia. Il tono non è mai sopra le righe, mai esagerato e non da mai fastidio. Anzi, da quel punto di vista Shazam! Furia degli dèi è scritto veramente bene. Ne è un esempio perfetto la trovata, per noi fantastica, degli unicorni come peggiori creature possibili. L’azione è perfetta e girata veramente bene. Peccato solamente per l’ultima sequenza fin troppo confusionaria che non permette di seguire ciò che accade a schermo. Le scene di combattimento ce le ricordiamo tutte, segno che sono girate bene. Tranne, purtroppo, l’ultima. In conclusione, Shazam! Furia degli dei è un buon cinecomics moderno, che ritorna all’essenza stessa del genere: le botte tra semidei e il divertimento. La profondità e lo spessore di alcuni personaggi è minore di tanti altri prodotti dello stesso filone, ma c’è da dire che il film non ha questa pretesa in partenza. È quindi un film che consigliamo assolutamente di vedere. Anche solo per divertirsi un paio d’ore.

Alessandro Libianchi

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