Siamo sicuri che i democratici Usa siano la 'sinistra' americana? (Se lo è chiesto pure Biden)

Democratici Usa

I due partiti Usa, democratico e repubblicano, più che avere una storia coerente nel tempo seguono il vento che tira. La nota diplomatica di James Hansen

Per via della colorita contesa presidenziale in preparazione negli Usa tra lo sguaiato Donald Trump e lo spompato – ma più rassicurante – Joe Biden, è aumentata l’attenzione italiana alla politica domestica americana.

La comprensione del ruolo dei partiti Usa – i Democratici e i Repubblicani – è però viziata nel Belpaese dalla naturale tendenza ad interpretare il carattere delle due formazioni attraverso la lente delle divisioni politiche italiane. Si tende a voler supporre, per esempio, che i ‘Dem’ siano un partito in qualche modo di ‘sinistra’ e che i Repubblicani siano dunque di ‘destra’. Ciò senza chiedersi come sia possibile che Trump – visibilmente sostenuto dai ‘lavoratori’ – sia Repubblicano e che, invece, il Democratico Biden, altrettanto visibilmente, goda del forte appoggio delle ‘elites’ economiche del Paese.

Perfino Biden si è recentemente posto la stessa domanda. Parlando in un importante conclave dei Dem, ha chiesto: “Chi di voi… che ha più quarant’anni, avrebbe mai pensato che ci saremmo trovati in una situazione dove i ‘colletti blu’ avrebbero votato per i repubblicani? Molti – ha aggiunto – sono arrivati a pensare che noi (Democratici) abbiamo smesso di dare retta alla classe operaia”.

Ha ragione a chiederselo. Alle ultime presidenziali Usa, Biden è stato eletto principalmente con i voti delle ‘prosperose’ metropoli e dei loro ricchi sobborghi. Lo sterminato hinterland americano ha votato solidamente per i repubblicani. I Dem sono da tempo il partito dei ‘laureati’ e della borghesia, mentre i Repubblicani degli ‘incazzati’ e – strano a dirsi – del popolino…

I partiti americani sono tra i più vecchi del mondo: la fondazione di quello Democratico risale al 1828 e quello Repubblicano al 1854. Mancando agli Usa la storica matrice ‘social-comunista’, la distinzione tra le parti non è mai stata principalmente ideologica. È dipesa più da questioni territoriali e, naturalmente, di distribuzione del potere… Siccome i partiti Usa esistono non tanto per portare avanti un progetto politico quanto per vincere voti ed elezioni, sono stati storicamente ‘dappertutto’ sulla mappa ideologica.

Per dire: ai tempi della Guerra Civile americana (1861-65) i Democratici erano il partito ‘schiavista’, mentre i Repubblicani erano ‘anti-schiavisti’ radicali. I Dem persero quella guerra, ma il partito rimase per un secolo tendenzialmente segregazionista – dominato com’era dal blocco di voti del “Solid South”, mentre solo fuori dal Sud gravitò lentamente verso i sindacati, assumendo posizioni via via più ‘operaiste’ e, durante la Depressione, portando al potere il grande Franklin Roosevelt. Tutto ciò mentre i Repubblicani lentamente si imbolsirono, diventando sempre più il partito dell’Establishment e di chi aveva i soldi.

Poi, mezzo secolo fa, sulla scia dell’assassinio Kennedy, della guerra nel Vietnam e delle molte altre ‘rivoluzioni’ – sociali e culturali – che scossero la società americana di allora, il vento cominciò nuovamente a cambiare: e i due partiti anche, seguendo senza una particolare bussola ideologica il vento che tirava.

(Segnalo – sportivamente – di aver votato Biden all’ultima tornata presidenziale USA)

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