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Sonia Bruganelli e la malattia della figlia: “Ho fatto i pensieri peggiori”

Amata da alcuni, odiata e criticata da molti. Sonia Bruganelli è senza dubbio una donna che divide e i commenti sui social ne sono proprio la dimostrazione. C’è chi la accusa di essere arrivata al successo solo ed esclusivamente grazie all’influente marito, Paolo Bonolis. Chi le punta il dito contro perché ostenta capi e accessori firmati come se volesse rinfacciare agli altri di possederne in abbondanza.

E chi, non contento, ha da ridire anche quando (raramente) si mostra al fianco della sua adorata figlia Silvia, senza tener conto del valore che un piccolo gesto – come condividere una foto a mezzo social – può avere un valore molto più grande di quanto si possa pensare. Silvia oggi ha 20 anni ed è una ragazza forte, nonostante la disabilità. E ha trasmesso la stessa forza alla sua mamma che, con non poche difficoltà, è riuscita a superare la rabbia e la paura.

Sonia Bruganelli, quando l’apparenza nasconde il dolore

La vita patinata delle celebs spesso nasconde delle ombre che fatichiamo a vedere. E ciò accade unicamente per una ragione: le persone – famose o meno che siano – hanno il sacrosanto diritto di scegliere cosa mostrare oppure no, specialmente quando si tratta di grandi dolori. Non è facile metabolizzare certe cose, ci vuole del tempo e domina su tutto la volontà di proteggersi e proteggere le persone care.

Sonia Bruganelli è spesso protagonista delle pagine dei giornali non tanto per la sua vita privata, quanto per gli interventi piccati al GF Vip o sui social, che ormai sono diventati il suo marchio di fabbrica. Non ha peli sulla lingua, spesso il suo è un pensiero controcorrente ed è ben lontana dal subire “passivamente” le critiche e le accuse – talvolta senza senso – che le giungono da ogni parte, specialmente dai soliti leoni da tastiera.

Di lei se ne dicono talmente tante che è difficile tenerne il conto. Basti pensare a chi ancora le dà della “raccomandata” per essere la moglie di Paolo Bonolis, o a chi la accusa di peccare di vanità ogni volta che condivide una borsa o un abito griffati. Bazzecole in fondo, considerato quanto ha dovuto affrontare a soli 27 anni quando nel 2003 è nata la sua primogenita Silvia. Alla luce di certi dolori, tutto il resto diventa leggero e superfluo, come in fondo è realmente.

Non ne parla spesso, ma è tornata a farlo in un’intervista a Il Messaggero. Una mamma vuole proteggere i propri figli a tutti i costi e farebbe di tutto per mantenere questa promessa. Eppure non sempre può farlo e questo senso di impotenza e inutilità può diventare devastante, al punto da fare i pensieri peggiori. Quando è nata la prima figlia di Sonia Bruganelli, i medici si sono subito accorti di un problema cardiaco congenito che ha richiesto un intervento immediato. Proprio nel momento in cui avrebbe dovuto stringerla tra le braccia per la prima volta, la sua piccola Silvia era già sotto i ferri e le speranze di una vita “normale” del tutto sfumate.

“Sì. [Ho fatto i pensieri, ndr] peggiori – ha spiegato nell’intervista -. Avevo 27 anni e quando mi dissero che la mia prima figlia avrebbe potuto condurre una vita terribile mi sono chiesta che cosa potessi fare? Ammazzarmi e darle la mia vita non avrebbe risolto i suoi problemi, allora mi sono detta: devo sperare che lei combatta per sempre o che trovi una serenità da un’altra parte? Ecco, io quello l’ho pensato”.

È stato un percorso lungo e doloroso, con un’altalena di alti e bassi che l’hanno letteralmente paralizzata. Sei una mamma eppure senti di non esserne all’altezza, di non essere in grado di assolvere al tuo innato compito: “Dopo la nascita di mia figlia Silvia sono andata in psicanalisi – aveva raccontato a Oggi è un altro giorno -, ma ho mollato perché rimasi incinta di Davide. Durante questo periodo di depressione, a tre anni Davide venne in camera mia e mi chiese: ‘Mamma, ma tu morirai?’. Io il dubbio ce lo avevo ma gli risposi di no”.

Pensieri brutti, sì. Ma che hanno lasciato il posto a quello splendido “villaggio d’amore” – come lei stessa lo ha definito – che circonda la dolce Silvia come una carezza.

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