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Stile parigino e atmosfere vibranti: dentro la casa di una collezionista

Lo stile parigino conquista l’home decor di questa casa a Varsavia

A volte capita che, la casa dei sogni, come l’amore, arrivi all’improvviso, quando meno te l’aspetti. Così il destino ha voluto che Zofia Ursic, architetto e collezionista di design, trovasse questo appartamento nel quartiere di Żoliborz, a Varsavia. «In realtà tutto è successo per caso, non stavamo nemmeno cercando un altro posto in cui vivere. Una nostra amica, che è un’agente immobiliare, mi ha chiamato e mi ha detto che voleva mostrarci un appartamento. All’epoca questa era la casa studio di una famiglia di creativi, infatti l’interno era ricco di opere d’arte, quadri, dipinti, fotografie; ecco, è stata proprio quest’atmosfera vibrante che mi ha fatto innamorare della casa. Così dopo cinque minuti abbiamo deciso che sarebbe diventata il nostro nuovo rifugio», ci racconta Zofia, che vive in questa residenza con il marito, il figlio di cinque anni e il cane Akita Inu.

Nel soggiorno poltrone in alluminio di Mats Theselius (Kallemo), poltrone vintage italiane, divano svedese Paradise in bouclé di Kerstin Hörlin-Holmquist degli anni ’50, lampada vintage Hoor di Henri Mathieu. A destra un mobile bar di Osvaldo Borsani degli anni ’40.Pionstudio

A rendere speciale l’appartamento è anche l’edifico in cui si trova, infatti, prima della Seconda Guerra Mondiale, a Żoliborz fu costruito un affascinante quartiere residenziale, ricco di ville moderniste immerse nel verde di numerosi parchi, e abitate da giovani intellettuali, giornalisti e ufficiali. «Sebbene la maggior parte della città di Varsavia sia stata distrutta durante la guerra, questa casa e la maggior parte del quartiere sono sopravvissuti fino ai nostri giorni», continua la proprietaria che si è anche occupata del progetto di interior.

«Il primo aspetto del brief era quello di rispettare la storia del luogo e il contesto architettonico. La seconda è stata la grande sfida di combinare gli stili e le esigenze di tutta la famiglia; progettare uno spazio che garantisse una certa qualità di vita, soddisfacendo la mia indole artistica, quella precisa e ordinata di mio marito – un avvocato – e quella di un bambino piccolo. E tra tutte queste sfide, doveva esserci ovviamente un posto per i miei mobili da collezione», racconta Zofia.

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