Ti addormenti con la TV accesa? Rumori di fondo nemici del riposo – Salus

Anche nel sonno il cervello è vigile, e si attiva se percepisce voci strane

Assopirsi davanti al televisore è un ottimo modo per garantirsi una notte di sonno cattivo. Anche mentre stiamo dormendo il cervello non spegne completamente la spina, ma continua a tenere sotto controllo l’ambiente per captare se qualcosa non va. Se sente una voce familiare, tutto a posto, ma se ne sente una sconosciuta alza il livello di allerta, e più vanno avanti i rumori di fondo, più la qualità del sonno rischia di risentirne. Il cervello insomma risponde in modo selettivo agli stimoli esterni anche durante il sonno, sostiene uno studio dell’Università di Salisburgo.

Onde cerebrali

Per cercare di capire cosa succede dentro la nostra testa a luci spente, i ricercatori hanno monitorato l’attività cerebrale di 14 persone nell’arco di due notti trascorse in laboratorio. Durante la prima hanno dormito normalmente, in modo da ambientarsi. Durante la seconda, dopo che si erano addormentate, veniva riprodotta nella stanza una registrazione audio che ripeteva tre nomi (quello del soggetto e altri due a caso) pronunciati da una voce familiare, ad esempio un parente o il partner, oppure pronunciati da una voce sconosciuta. La registrazione andava per quattro periodi di un’ora e mezza, con una pausa di mezz’ora fra uno e l’altro, a un volume udibile ma sufficientemente basso da non svegliare i soggetti.

Si è osservato che le voci sconosciute provocavano una maggiore attività cerebrale collegata all’elaborazione degli input sensoriali, e aumentavano in particolare il numero dei cosiddetti complessi K, che sembrano giocare qui un ruolo decisivo. Si tratta di un tipo di onde cerebrali che si verificano nella fase del sonno non-REM in risposta ai disturbi esterni. Secondo i ricercatori, il cervello entrerebbe in uno stato di sentinella, mantenendo il sonno ma al tempo stesso reagendo alle informazioni “vitali” che arrivano dall’ambiente esterno.

Circuiti nervosi

Da un punto di vista evolutivo ha senso: mentre dormiamo non dovremmo sentire voci sconosciute, che il cervello quindi percepisce come un campanello d’allarme preparandosi, nel caso, a svegliarci rapidamente. I ricercatori hanno anche osservato che nel corso della notte le voci ignote suscitavano meno complessi K rispetto all’inizio, come se il cervello avesse capito dopo diverse ripetizioni che non c’era pericolo e quindi diminuisse la sua reazione.

Addormentamento

Tutta questa particolare attività cerebrale può peggiorare la qualità del sonno quando intorno a noi percepiamo voci e suoni estranei, come appunto quelli che provengono dal televisore. Potrebbe anche essere una delle ragioni per cui fatichiamo ad addormentarci in ambienti nuovi, come una stanza d’hotel o d’ospedale o quando siamo ospiti a casa di altri.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Neuroscience.

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