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Divertimento: questa è la parola che meglio descrive il ristorante Top Missori. Si diverte il titolare a selezionare i vini della sua vasta e prestigiosa cantina, si diverte chiaramente lo chef, che gioca con colori, sapori e consistenze e si diverte, di conseguenza, il commensale. Ovviamente, perché le cose funzionino, come in questo caso, alla base del divertimento devono necessariamente esserci passione, know-how e tecnica.

Ma partiamo dall’inizio: Top Missori, come suggerisce il nome, si trova in Piazza Missori, location centralissima e di prestigio, ma anche arma a doppio taglio. I milanesi, infatti, a meno che non ne valga proprio la pena, difficilmente scelgono di andare a cena sotto le guglie del Duomo, perché i food district più cool sono altrove, è considerata una zona troppo turistica, perché non si trova parcheggio. Ma il Top Missori vale effettivamente la pena, come ben sanno i tanti clienti abituali che negli ultimi anni lo hanno scelto soprattutto per la sua incredibile offerta enologica, e da qualche mese, anche per quella gastronomica. Da poco è infatti approdato in questa inaspettata insegna milanese il giovane chef marchigiano Nicola Bucarini, che vanta già un‘esperienza nella cucina di Paolo Teverini. Esperienza che si riflette chiaramente nei suoi piatti, dove fantasia, estetica e tecnica si sposano egregiamente, in un menù che non ha nulla da invidiare a quello delle insegne fine dining più conosciute. Una proposta gastronomica in cui si percepisce l’eco delle radici marchigiane, in sinergia con sapori internazionali, suggestioni contemporanee e…qualche azzardo. Non ha paura di sperimentare, Bucarini, che spolvera caffè sulla cacio e pepe, propone un ménage à trois tra zucca, gorgonzola e animelle, e per accompagnare la spalla di cervo, serve una tazza di brodo al ginepro e cannella e un piccolo amuse bouche ai funghi, a rievocare i sapori del bosco.

Tra i piatti da non perdere i Cappellacci ripieni di cipolla, verza e gamberoni ed estratto di cozze in rosso, un vero concentrato di mare, in grado di incantare le papille gustative e trasportarci direttamente su un trabocco, e il Petto di piccione cbt, ala arrosto, coscia confit ripiena di frattaglie, semola grigliata, melanzane al pesto, che declina in maniera personale un piatto della tradizione popolare ormai sdoganato a proposta gourmet. Ma non aspettatevi di andare da Top Missori e ritrovare questi piatti esattamente come ve li descriviamo o come li vedete nelle foto, perché ogni giorno lo chef cambia qualcosa, a seconda della reperibilità e della sua fantasia; del resto, come dicevamo all’inizio, qui ci si diverte.

A maggior ragione, se si ha l’occasione di assaggiare una delle 500 etichette presenti nella carta dei vini: un patrimonio enologico selezionato con criterio e lungimiranza, che va dagli champagne ai grandi vini della tradizione italiana, tra cui si nascondono anche annate prestigiose, così come nomi di nicchia, solo per intenditori. La cosa bella è che tutte queste viticole meraviglie, grazie all’utilizzo della tecnica Coravin, che permette di versare il vino senza stappare la bottiglia, possono essere ordinate anche al calice.

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